Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 6 luglio 2023
Giovedì della XIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Maria Goretti vergine e martire (1890-1902) mem. fac.
- B. Maria Teresia Ledochowska vergine e fond. (1863-1922)
Prima Lettura
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.
Dal libro della Gènesi
Gn 22,1-19
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.
Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo “Il Signore vede”; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.
Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 114 (115)
R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. R.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore». R.
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato. R.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. (Cf. 2Cor 5,19)
Alleluia.
Il Vangelo del 6 luglio 2023
Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,1-8
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore?
Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”?
Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Parola del Signore.
San Gregorio Nisseno (ca 335-395)
monaco e vescovo
Alzati e vieni (trad. cb© evangelizo)
“Alzati, vieni…” (Ct 2,10)
“Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!…” (Ct 2,10) Non basta di sollevarti dalla caduta, dice [lo Sposo], cammina e procedi nel bene fino alla fine della corsa verso la virtù.
E’ ciò che ci insegna la storia del paralitico. Il Verbo non si accontenta di farlo alzare dal letto, ma gli dice di camminare (Mt 9,5): il camminare significa, penso, la progressione e crescita nel bene. “Alzati, vieni”: quale potenza in questo comando!
La voce di Dio è veramente una voce potente, come dice il salmista: “Ecco, tuona con voce potente” (Sal 68,34) e: “Egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste” (Sal 33,9). Nel nostro testo dice anche a colei che è addormentata: “Alzati, vieni”; e subito la sua parola diventa azione.
Poiché appena ricevuta la potenza del Verbo, lei testimonia il Verbo stesso che la chiama, quando lui dice: “Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba” (Ct 2,12-13). (…)
Come lo Sposo aveva preso le sembianze di un serpente, quando lei giaceva a terra e fissava gli occhi su di lui, così, appena lei si è alzata ed ha rivolto il viso verso il Bene, voltando le spalle al male, lei prende le sembianze di ciò a cui è rivolta.
Si volge verso la bellezza archetipa: ecco perché, avvicinandosi alla luce, lei diviene luce. E nella luce riflette la bella forma della colomba, voglio dire della colomba la cui forma rivela la presenza dello Spirito Santo.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Che meraviglioso esempio di guarigione!
L’azione di Cristo è una diretta risposta alla fede di quelle persone, alla speranza che ripongono in Lui, all’amore che dimostrano di avere gli uni per gli altri.
E quindi Gesù guarisce, ma non guarisce semplicemente la paralisi, guarisce tutto, perdona i peccati, rinnova la vita del paralitico e dei suoi amici.
Fa nascere di nuovo, diciamo così. Una guarigione fisica e spirituale, tutto insieme, frutto di un incontro personale e sociale. Immaginiamo come questa amicizia, e la fede di tutti i presenti in quella casa, siano cresciute grazie al gesto di Gesù. L’incontro guaritore con Gesù!
E allora ci chiediamo: in che modo possiamo aiutare a guarire il nostro mondo, oggi?
Come discepoli del Signore Gesù, che è medico delle anime e dei corpi, siamo chiamati a continuare «la sua opera di guarigione e di salvezza» (CCC, 1421) in senso fisico, sociale e spirituale. (Udienza Generale, 5 agosto 2020)
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