Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 6 dicembre 2024
Venerdì della I settimana di Avvento
- S. Nicola di Myra (o di Bari) vescovo († ca. 343)
- B. János (Giovanni) Scheffler vescovo e martire (1887-1952)
Prima Lettura
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 29,17-24
Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
“D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 26 (27)
R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
Alleluia.
Il Vangelo del 6 dicembre 2024
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,27-31
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Parola del Signore.
Ildebrando (13° secolo)
monaco cistercense
Opuscolo sulla contemplazione, 1 (trad. cb© evangelizo)
“Figlio di Davide, abbi pietà di me”
Gesù benedetto, mia speranza, mia attesa, mio amore, ho qualcosa da dirti, qualcosa che riguarda te, una parola piena di dolore e di miseria. Tu che sei il Verbo, unigenito dal Padre non generato, divenuto carne per me, Parola uscita dal cuore del Padre, Parola che una sola volta Dio proferì (cf Eb 9,26), Parola nella quale, “in questi giorni” (Eb 1,2), il Padre celeste ha parlato a me, degnati, tu, Parola di Dio, di ascoltare la parola che fanno uscire dal mio cuore tanti desideri . Ascolta e vedi: la mia anima è triste e turbata quando mi dicono ogni giorno: “Dov’è il tuo Dio?” (Sal 41,4). Non ho nulla da rispondere, temo che tu non sia qui, non sento la tua presenza. Arde il mio cuore, desidero vedere il mio Signore. Dove sono la mia pazienza e la mia costanza? Sei tu, Signore mio Dio, e cosa farò? Ti cerco e non ti trovo; ti desidero e non ti vedo; ti inseguo e non ti afferro. Quale è la mia forza perché possa resistere? Fino a che punto posso sopportare? Cosa c’è di più triste della mia anima? Cosa c’è di più miserabile? Cosa c’è di più provato? Credi forse, mio amore, che la mia tristezza si muterà in gioia quando ti vedrò (Gv 16,20)? (…) “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1 S 3,9) Possa io ascoltare ciò che dici in me, Signore mio Dio. Di’ alla mia anima: Sono la tua salvezza (Sal 84,9; 34,3). Anzi, Signore, di’ in modo che io possa sentire: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo” (Lc 15,31). Ah! Verbo di Dio, il Padre, questo ho voluto sentire.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Due ciechi, mentre Gesù passa, gli gridano la loro miseria e la loro speranza: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!» (Mt 9,27). “Figlio di Davide” era un titolo attribuito al Messia, che le profezie annunciavano della stirpe di Davide. I due protagonisti del Vangelo odierno, dunque, sono ciechi, eppure vedono ciò che più conta: riconoscono Gesù come Messia venuto nel mondo. […]
Anche noi, come i due ciechi, siamo viandanti spesso immersi nelle oscurità della vita. La prima cosa da fare è andare da Gesù, come Lui stesso chiede: «Venite a me voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Chi di noi non è in qualche modo stanco e oppresso? Tutti. Però facciamo resistenza a incamminarci verso Gesù; tante volte preferiamo rimanere chiusi in noi stessi, stare soli con le nostre oscurità, piangerci un po’ addosso, accettando la cattiva compagnia della tristezza. […] Fratelli, sorelle, il Signore Gesù passa, ascolta il grido delle nostre cecità, vuole toccare i nostri occhi, vuole toccare il nostro cuore, farci venire alla luce, rinascere, rialzarci dentro: questo vuole fare Gesù. E rivolge anche a noi la domanda che fece ai quei ciechi: «Credete che io possa fare questo?» (Mt 9,28). Crediamo che Gesù possa fare questo? Rinnoviamo la nostra fiducia in Lui! Diciamogli: Gesù, crediamo che la tua luce è più grande di ogni nostra tenebra; crediamo che Tu puoi guarirci, che Tu puoi rinnovare la nostra fraternità, che puoi moltiplicare la nostra gioia; e con tutta la Chiesa Ti invochiamo, tutti insieme: Vieni, Signore Gesù! (Omelia a Nicosia, 3 dicembre 2021)
Aiutaci ad aiutare!
Aiutaci con un tuo piccolo contributo.