Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 6 dicembre 2023
Sommario
Mercoledì della I settimana di Avvento
- S. Nicola di Myra (o di Bari) vescovo († ca. 343)
- B. János (Giovanni) Scheffler vescovo e martire (1887-1952)
Prima Lettura
Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 25,6-10a
In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 22 (23)
R. Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.
Il Vangelo del 6 dicembre 2023
Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 15,29-37
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino».
E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
Parola del Signore.
La Didaché (ca 60-120)
catechesi giudeocristiana
§ 9-10 (trad. cb© evangelizo)
« Così la tua Chiesa, dai confini della terra sia raccolta nel tuo regno »
Riguardo all’eucaristia, rendete grazie in questi termini. Prima sul calice: “Ti rendiamo grazie, o Padre nostro, per la santa vite di Davide tuo servo, che ci rivelasti per mezzo di Gesù tuo Figlio.
A te la gloria per i secoli. Amen!” Poi, sul pane spezzato: “Ti rendiamo grazie, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci rivelasti per mezzo di Gesù tuo Figlio. A te la gloria per i secoli! Come questo pane spezzato era prima sparso sui colli e, raccolto, è diventato una cosa sola, così la tua Chiesa, dai confini della terra sia raccolta nel tuo regno. A te la gloria per i secoli. Amen!” (…)
Dopo esservi saziati, rendete grazie dicendo: “Ti rendiamo grazie, o Padre santo, per il tuo santo nome che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede e l’immortalità che ci rivelasti per mezzo di Gesù tuo Figlio. A te la gloria per i secoli. Amen! Tu, Signore onnipotente, hai creato ogni cosa a gloria del tuo nome.
Hai dato agli uomini cibo e bevanda per loro godimento, affinché ti rendano grazie. A noi, hai elargito un cibo e una bevanda spirituali e la vita eterna, per mezzo di Gesù tuo Figlio. Soprattutto ti rendiamo grazie perché sei potente.: Gloria a te nei secoli!”
PAROLE DEL SANTO PADRE
La compassione, la tenerezza che Gesù ha mostrato nei confronti delle folle non è sentimentalismo, ma la manifestazione concreta dell’amore che si fa carico delle necessità delle persone.
E noi siamo chiamati ad accostarci alla mensa eucaristica con questi stessi atteggiamenti di Gesù: [anzitutto] compassione dei bisogni altrui. Questa parola che si ripete nel Vangelo quando Gesù vede un problema, una malattia o questa gente senza cibo. “Ne ebbe compassione”.
Compassione non è un sentimento puramente materiale; la vera compassione è patire con, prendere su di noi i dolori altrui. Forse ci farà bene oggi domandarci: io ho compassione? Quando leggo le notizie delle guerre, della fame, delle pandemie, tante cose, ho compassione di quella gente?
Io ho compassione della gente che è vicina a me? Sono capace di patire con loro, o guardo da un’altra parte o dico “che si arrangino”?
Non dimenticare questa parola “compassione”, che è fiducia nell’amore provvidente del Padre e significa coraggiosa condivisione. (Angelus, 2 agosto 2020)
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