La Parola del 5 settembre 2024
Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 5 settembre 2024
Giovedì della XXII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Teresa di Calcutta fondatrice (1910-1997)
- B. Maria Maddalena della Passione fondatrice (1845-1921)
Prima Lettura
Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 3,18-23
Fratelli, nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 23 (24)
R. Del Signore è la terra e quanto contiene.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini. (Mt 4,19)
Alleluia.
Il Vangelo del 5 settembre 2024
Lasciarono tutto e lo seguirono.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,1-11
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore.
Sant’Ambrogio (ca 340-397)
vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Trattato sul Vangelo di Luca, IV,71-76; SC 45 (trad. cb© evangelizo)
“Prendi il largo e calate le reti”
“Prendi il largo”, cioè va avanti nell’alto mare della predicazione. C’è forse largo paragonabile alla “profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza del Figlio di Dio” (Rm 11,33), alla proclamazione della sua filiazione divina? (…) La Chiesa è condotta da Pietro nell’alto mare della testimonianza, per contemplare il Figlio di Dio risuscitato e l’effusione dello Spirito Santo. Quali sono le reti che Cristo ordina agli apostoli di calare? Non sono forse l’articolarsi delle parole, le fasi del discorso, la profondità degli argomenti, che non lasciano scappare coloro che hanno catturato? Questi strumenti da pesca degli apostoli non fanno perire quello che hanno pescato; al contrario lo conservano in vita, lo tirano dagli abissi verso la luce, lo conducono dai bassifondi verso le alture. (…) “Maestro, disse Pietro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. Anch’io, Signore, so che per me è notte, quando tu non mi ordini nulla. Io non ho ancora convertito nessuno con le mie parole, è ancora notte. Ho parlato il giorno dell’Epifania: ho calato le reti, eppure non ho ancora preso nulla. Ho calato le reti durante il giorno. Sto aspettando che tu me lo ordini; sulla tua parola, allora le calerò ancora. La fiducia in se stessi è vana, invece l’umiltà è fruttuosa. Loro, che fino a quel momento non avevano preso nulla, ecco che, alla voce del Signore, presero una quantità enorme di pesci.
PAROLE DEL SANTO PADRE
«Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» (v. 5), dice Simone. Quante volte anche noi restiamo con un senso di sconfitta, mentre nel cuore nascono delusione e amarezza. Due tarli pericolosissimi. Che cosa fa allora il Signore? Sceglie proprio di salire sulla nostra barca. Da lì vuole annunciare il Vangelo. Proprio quella barca vuota, simbolo delle nostre incapacità, diventa la “cattedra” di Gesù, il pulpito da cui proclama la Parola. E questo ama fare il Signore – il Signore è il Signore delle sorprese, dei miracoli nelle sorprese –: salire sulla barca della nostra vita quando non abbiamo nulla da offrirgli; entrare nei nostri vuoti e riempirli con la sua presenza; servirsi della nostra povertà per annunciare la sua ricchezza, delle nostre miserie per proclamare la sua misericordia. […] Con Gesù si naviga nel mare della vita senza paura, senza cedere alla delusione quando non si pesca nulla e senza arrendersi al “non c’è più niente da fare”. Sempre, nella vita personale come in quella della Chiesa e della società, c’è qualcosa di bello e di coraggioso che si può fare, sempre. Sempre possiamo ricominciare, sempre il Signore ci invita a rimetterci in gioco perché Lui apre nuove possibilità. (Angelus, 6 febbraio 2022)
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