Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 5 dicembre 2023
Sommario
Martedì della I settimana di Avvento
- B. Filippo Rinaldi 3° successore di don Bosco (1856-1931)
- B. Niels Stensen scienziato e vescovo (1638-1686)
Prima Lettura
Su di lui si poserà lo spirito del Signore.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 11,1-10
In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace. Oppure: Vieni, Signore, re di gistizia e di pace.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri. R.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore nostro Dio con potenza grande,
illuminerà gli occhi dei suoi servi.
Alleluia.
Il Vangelo del 5 dicembre 2023
Gesù esultò nello Spirito Santo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,21-24
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Parola del Signore.
Sant’Ilario di Poitiers (ca 315-367)
vescovo, dottore della Chiesa
De Trinitate, I,7 ; 2, 6-7; PL 10, 30 (trad. cb© evangelizo)
Glorificare il Padre nel Figlio
I cieli, l’aria, la terra, i mari, sono rivestiti di splendore e il cosmo intero deve il suo nome alla sua magnifica armonia. D’istinto apprezziamo la bellezza delle cose, naturalmente, ma la parola che l’esprime è sempre inferiore a ciò che l’intelligenza ha compreso.
Ancor più a ragione il Signore della bellezza è al di sopra di ogni bellezza; e se la nostra mente non arriva a concepire il suo splendore eterno, le resta tuttavia l’idea di splendore. Dobbiamo quindi ammettere un Dio di bellezza inconcepibile per il nostro spirito, ma che non possiamo afferrare fuori di lui. Tale è la verità del mistero di Dio, della natura impenetrabile del Padre. Dio è invisibile, ineffabile, infinito. La parola più eloquente non può che tacere; l’intelligenza che vuol penetrare questo mistero si sente impotente, prova la sua limitatezza.
E’ nel nome del Padre, tuttavia, come abbiamo detto, che abbiamo la sua vera natura: poiché è Padre; non come gli uomini lo sono, poiché lui è increato, eterno, e resta lui stesso, sempre e per sempre. Solo il Figlio è conosciuto, poiché “nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11,27; Lc 10,22).
Loro si conoscono reciprocamente e la scienza che hanno l’uno dell’altro è perfetta. E perché nessuno conosce il Padre se non il Figlio, è col Figlio, solo testimone fedele, che dobbiamo apprendere a conoscere il Padre. Ma mi è più facile pensare ciò del Padre che dirlo e sento come ogni parola è incapace di esprimere chi egli è.
(…) La perfetta conoscenza di Dio a scala umana consiste quindi nel sapere che Dio esiste, che non può essere ignorato, ma che resta malgrado tutto inesprimibile e indicibile. Crediamo in lui, cerchiamo di comprenderlo, sforziamoci di adorarlo; questa lode da parte nostra sia la testimonianza che possiamo rendergli.
PAROLE DEL SANTO PADRE
La redenzione, la rivelazione, la presenza di Dio nel mondo incomincia così e sempre è così.
La rivelazione di Dio si fa nella piccolezza. Piccolezza, sia umiltà sia… tante cose, ma nella piccolezza. I grandi si presentano potenti, pensiamo alla tentazione di Gesù nel deserto, come Satana si presenta potente, padrone di tutto il mondo: “Io ti do tutto, se tu…”.
Invece le cose di Dio incominciano germogliando, da un seme, piccole. E Gesù parla di questa piccolezza nel Vangelo […]
In una comunità cristiana dove i fedeli, i sacerdoti, i vescovi, non prendono questa strada della piccolezza, manca futuro, crollerà. Lo abbiamo visto nei grandi progetti della storia: cristiani che cercavano di imporsi, con la forza, la grandezza, le conquiste…
Ma il Regno di Dio germoglia nel piccolo, sempre nel piccolo, il seme piccolo, il seme di vita. Ma il seme da solo non può. E c’è un’altra cosa che aiuta e che dà la forza: “In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore”. (Omelia da Santa Marta, 3 dicembre 2019)
Aiutaci ad aiutare!
Aiutaci con un tuo piccolo contributo.