![Gesù date a Cesare](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2024/06/gesu-date-a-cesare.avif)
Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 4 giugno 2024
Martedì della IX settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Francesco Caracciolo sacerdote e fondatore (1563-1608)
- S. Filippo Smaldone «Apostolo dei Sordomuti» (1848-1923)
Prima Lettura
Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova.
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
2Pt 3,11b-15a.17-18
Carissimi, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza.
Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti: state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore dei malvagi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 89 (90)
R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio
di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio. R.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
e il loro agitarsi è fatica e delusione;
passano presto e noi voliamo via. R.
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. (Cf. Ef 1,17-18)
Alleluia.
Il Vangelo del 4 giugno 2024
Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.
![la parola del 4 giugno 2024](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2024/06/date-a-cesare-quello-che-e-di-cesare-1024x640.avif)
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,13-17
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
Parola del Signore.
![Il Vangelo del giorno vangelo podcast](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2025/01/gemini_generated_image_534j6r534j6r534j-150x150.jpeg)
Guglielmo di Saint-Thierry (ca 1085-1148)
monaco benedettino poi cistercense
Orazioni meditative, 1, 1-5; SC 324 (trad. cb© evangelizo)
«E Dio disse: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza’» (Gn 1,26)
«O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere?» Tu hai compassione, Signore, di chi vuoi; hai pietà di chi vuoi. Non dipende dunque dalla volontà o dagli sforzi dell’uomo, ma da te, nostro Dio, che usi misericordia (Rm 11,33 s; 9,15 s). Ecco che il vaso di porcellana sfugge dalla mano di colui che l’ha impastato(…); sfugge dalla mano che lo tiene e lo porta. Se gli succedesse di cadere dalla tua mano, sarebbe un disastro, perché si romperebbe(…) in mille pezzi, si ridurrebbe a nulla. Egli lo sa, e per tua grazia non cade.
Abbi pietà, Signore, abbi pietà: tu ci hai modellati, e noi siamo argilla (Ger 18,6; Gn 2,7). Fin qui(…) restiamo fermi, fin qui la mano della tua forza ci porta; siamo sospesi alle tue tre dita, la fede, la speranza e la carità, con le quali sostieni la massa della terra, la solidità della tua santa Chiesa. Abbi compassione, sostienici; la tua mano non ci lasci cadere. Raffina al fuoco dello Spirito Santo il cuore e la mente (Sal 26,2); consolida ciò che in noi hai modellato, affinché non ci disgreghiamo e non ci riduciamo all’argilla che eravamo o al nulla. Per te, da te, siamo stati creati, e verso te ci rivolgiamo. Tu ci hai modellati e formati, lo riconosciamo; adoriamo e invochiamo la tua sapienza nel decidere, la tua bontà e la tua misericordia nel conservare. Compi l’opera che hai cominciato in noi; porta a pienezza in noi quell’immagine e somiglianza secondo la quale ci hai creati.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il riferimento all’immagine di Cesare, incisa nella moneta, dice che è giusto sentirsi a pieno titolo – con diritti e doveri – cittadini dello Stato; ma simbolicamente fa pensare all’altra immagine che è impressa in ogni uomo: l’immagine di Dio. Egli è il Signore di tutto, e noi, che siamo stati creati “a sua immagine” apparteniamo anzitutto a Lui. Gesù ricava, dalla domanda postagli dai farisei, un interrogativo più radicale e vitale per ognuno di noi, un interrogativo che noi possiamo farci: a chi appartengo io? Alla famiglia, alla città, agli amici, alla scuola, al lavoro, alla politica, allo Stato? Sì, certo. Ma prima di tutto – ci ricorda Gesù – tu appartieni a Dio. Questa è l’appartenenza fondamentale.
È Lui che ti ha dato tutto quello che sei e che hai. E dunque la nostra vita, giorno per giorno, possiamo e dobbiamo viverla nel ri-conoscimento di questa nostra appartenenza fondamentale e nella ri-conoscenza del cuore verso il nostro Padre, che crea ognuno di noi singolarmente, irripetibile, ma sempre secondo l’immagine del suo Figlio amato, Gesù. E’ un mistero stupendo. (Angelus, 22 ottobre 2017)
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