Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 4 gennaio 2025
4 gennaio prima dell’Epifania
- S. Angela da Foligno terziaria Francescana († 1309)
- S. Etienne di Bourg-en-Bresse (F) certosino († 1118)
Prima Lettura
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 3,7-10
Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com’egli [Gesù] è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
R. Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne. R.
Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Eb 1,1-2)
Alleluia.
Il Vangelo del 4 gennaio 2024
Abbiamo trovato il Messia.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,35-42
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Parola del Signore.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
(1696-1787), vescovo e dottore della Chiesa
Prima meditazione per l’ottava di Natale (trad. cb© evangelizo)
“Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!”
“Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo” (Sal 119,176). Signore, sono la povera pecora che si è perduta dietro la soddisfazione dei suoi gusti e capricci. Ma tu che sei Pastore e anche Agnello, sei venuto dal cielo a salvarmi, immolandoti sulla croce come vittima in espiazione dei miei peccati: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” Allora, se desidero correggermi, cosa devo temere? (…) “Ecco, Dio è la mia salvezza; io confiderò, non temerò mai” (Is 12,2). Ti sei dato tu stesso a me: per darmi fiducia, quale prova più grande della tua misericordia potevi darmi? Bambino caro! Quanto mi dispiace averti offeso! Ti ho fatto piangere nella stalla di Betlemme; ma so che sei venuto a cercarmi. Ecco perché mi getto ai tuoi piedi e nonostante la miseria e l’umiltà in cui ti vedo in questa mangiatoia e su questa paglia, ti riconosco come mio Re e sovrano Maestro. Comprendo il senso delle tue tenere lacrime: mi chiamano ad amarti, reclamano il mio cuore. Eccolo, mio Gesù, sono oggi ai tuoi piedi per offrirtelo. Trasformalo, infiammalo, poiché sei venuto dal cielo per infiammare i cuori del tuo santo amore. Ti sento dire dalla mangiatoia: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore” (Mt 22,37; Dt 6,5). Ed io ti rispondo: “Mio Gesù, se non amo te, mio Signore e mio Dio, chi potrò amare?”
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Vangelo […] presenta l’incontro di Gesù con i suoi primi discepoli. La scena si svolge presso il fiume Giordano, il giorno dopo il battesimo di Gesù. È lo stesso Giovanni Battista a indicare a due di loro il Messia con queste parole: «Ecco l’agnello di Dio!» (v. 36). E quei due, fidandosi della testimonianza del Battista, vanno dietro a Gesù. Lui se ne accorge e chiede: «Che cosa cercate?», e loro gli domandano: «Maestro, dove dimori?» (v. 38).
Gesù non risponde: “Abito a Cafarnao o a Nazaret”, ma dice: «Venite e vedrete» (v. 39). Non un biglietto da visita, ma l’invito a un incontro. I due lo seguono e quel pomeriggio rimangono con Lui. […] E questi, tanti anni dopo, si ricordavano anche l’ora, non avevano potuto dimenticare questo incontro così felice, così pieno, che aveva cambiato la loro vita. Poi, quando escono da questo incontro e ritornano dai loro fratelli, questa gioia, questa luce straripa dai loro cuori come un fiume in piena. Uno dei due, Andrea, dice al fratello Simone – che Gesù chiamerà Pietro quando lo incontrerà –: «Abbiamo trovato il Messia» (v. 41). Sono usciti sicuri che Gesù era il Messia, certi.
Fermiamoci un momento su questa esperienza dell’incontro con Cristo che chiama a stare con Lui. Ogni chiamata di Dio è un’iniziativa del suo amore. Sempre è Lui che prende l’iniziativa, Lui ti chiama. Dio chiama alla vita, chiama alla fede, e chiama anche a uno stato particolare di vita: “Io voglio te qui”. La prima chiamata di Dio è quella alla vita, con la quale ci costituisce come persone; è una chiamata individuale, perché Dio non fa le cose in serie. (Angelus, 17 gennaio 2021)
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