talita kum

Leggi ed ascolta il Vangelo e la Parola del 4 febbraio 2025

Martedì della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Oggi è la giornata mondiale contro il cancro

Ricordiamo tutti i guerrieri che hanno combattuto, hanno vinto in cielo o in terra, e tutti coloro che stanno ancora lottando.

Prima Lettura

Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4
 
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 21 (22)

R. Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva  per sempre! R.
 
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli. R.
 
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere. R.
 
Lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!». R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie. (Cf. Mt 8,17)

Alleluia.

Vangelo

Fanciulla, io ti dico: Alzati!

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 5,21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: alzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Parola del Signore.

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Il Vangelo del giorno
La Parola del 4 febbraio 2025
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Sant’Ambrogio (ca 340-397)

vescovo di Milano e dottore della Chiesa

Commento al vangelo di Luca 6, 58-61 (trad. cb© evangelizo)

«Io dico a te, alzati!»

Prima di risuscitare una giovane morta, Gesù comincia col guarire la donna affetta da emorragia, e lo fa per portarci alla fede. Il flusso si è fermato per farci capire: quando Gesù si avvicina all’una, l’altra è già guarita. Nello stesso modo, celebriamo la risurrezione storica del Signore, che seguì la sua Passione, allo scopo di credere alla nostra vita eterna. (…) I servi di Giairo che vengono a dirgli: «Non disturbare il Maestro » non credono ancora nella risurrezione predetta nella Legge e compiuta nel Vangelo. Perciò Gesù prende con sé soltanto pochi testimoni della risurrezione che sta per compiersi: infatti non un gran numero ha creduto subito alla risurrezione. La folla deride Gesù quando egli dichiara: «La bambina non è morta, ma dorme». Coloro che non credono lo deridono. Piangano i loro morti, coloro che li credono morti. Quanti hanno fede nella risurrezione vedono la morte non come una fine, ma come un riposo. (…) E Gesù, presa la mano della bambina, la guarì; poi ordinò di darle da mangiare. E’ una garanzia della vita, affinché si possa credere che non è un’illusione, ma proprio la realtà. Beata colei la cui mano è tenuta dalla Sapienza! Piaccia a Dio che anche la nostra venga tenuta, nelle nostre azioni. La giustizia tenga la mia mano; il Verbo di Dio la tenga; Egli mi introduca nel luogo nascosto dove dimora. Distolga il mio spirito dall’errore, e così riconduca colui che ha salvato e ordini di darmi da mangiare, poiché il pane del cielo è il Verbo di Dio (Gv 6,32). Questa Sapienza che ha deposto sull’altare il cibo del Corpo e del Sangue del Figlio di Dio ha dichiarato: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato» ( Pr 9, 5).

Parole del Santo Padre

Impariamo questo: davanti alle sofferenze del corpo e dello spirito, alle ferite dell’anima, alle situazioni che ci schiacciano, e anche davanti al peccato, Dio non ci tiene a distanza, Dio non si vergogna di noi, Dio non ci giudica; al contrario, Egli si avvicina per farsi toccare e per toccarci, e sempre ci rialza dalla morte. Sempre ci prende per mano per dirci: figlia, figlio, alzati! (cfr Mc 5,41), cammina, vai avanti! “Signore sono peccatore” – “Vai avanti” – “Ma tu Signore, non sei peccatore” – “No, ma io ho subito tutte le conseguenze del peccato per salvarti”. È bello questo. Fissiamo nel cuore questa immagine che Gesù ci consegna: Dio è uno che ti prende per mano e ti rialza, uno che si lascia toccare dal tuo dolore e ti tocca per guarirti e ridonarti la vita. (Angelus, 30 giugno 2024)


Eugenio

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