Leggi e ascolta La Parola del 4 aprile 2023
Sommario
Martedì della Settimana Santa
- S. Isidoro vescovo e Dottore della Chiesa (ca. 560-636)
- S. Gaetano Catanoso sac. e fondatore (1879-1963)
Prima Lettura
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
Is 49,1-6
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza -,
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 70 (71)
R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
Oppure:
R. Proclamerò, Signore, la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,21-33.36-38
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
Parola del Signore.
San Giovanni Crisostomo (ca 345-407)
sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sulla conversione pronunciate al ritorno dalla campagna, n° 1
“Giuda subito uscì. Ed era notte.”
Giuda aveva espresso il suo pentimento: “Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente” (Mt 27,4). Il diavolo, intese queste parole, comprese che Giuda era sulla buona strada e questa trasformazione lo impaurì.
Poi pensò: “E’ buono il suo maestro; quando stava per essere da lui tradito, pianse sulla sorte di lui e lo scongiurò in mille modi; sarebbe sorprendente se non lo accogliesse se si pente con tutta l’anima, se rinunciasse ad attirarlo se si rialza e riconosce il suo peccato.
Non è per questo che è stato crocifisso?” Dopo questi pensieri, mise un profondo turbamento nell’anima di Giuda; fece crescere in lui un’immensa disperazione, fino a disorientarlo, lo tormentò fino al punto da spingerlo al suicidio, a togliergli la vita dopo avergli sottratto il sentimento del pentimento.
Non c’è alcun dubbio che se fosse vissuto sarebbe stato salvato: basta prendere l’esempio dei carnefici. Infatti, se Cristo ha salvato coloro che lo hanno crocifisso, se persino sulla croce pregava il Padre e intercedeva presso di lui per il perdono del loro peccato (Lc 23,34), possibile che non avrebbe accolto il traditore con totale magnanimità, una volta provata la sincerità della conversione? (…)
Pietro rinnegò tre volte dopo aver partecipato alla comunione dei santi misteri; le sue lacrime lo hanno assolto (Mt 26,75; Gv 21,15ss). Paolo, il persecutore, il bestemmiatore, il presuntuoso, Paolo, che perseguitò non solo il Crocifisso ma anche i suoi discepoli, divenne apostolo dopo la conversione.
Dio non ci chiede che una semplice penitenza per consentire il perdono dei nostri peccati.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il diavolo entrò in Giuda, è stato il diavolo a condurlo a questo punto. E come finì la storia? Il diavolo è un mal pagatore: non è un pagatore affidabile.
Ti promette tutto, ti fa vedere tutto e alla fine ti lascia solo nella tua disperazione ad impiccarti.(…) Pensiamo a tanti Giuda istituzionalizzati in questo mondo, che sfruttano la gente.
E pensiamo anche al ‘piccolo Giuda’ che ognuno di noi ha dentro di sé nell’ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse.
Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro. “Giuda, dove sei?”.
Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, ‘il piccolo Giuda’ che ho dentro: dove sei?”. (Omelia da Santa Marta, 8 aprile 2020)
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