Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 31 gennaio 2025
Venerdì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Giovanni Bosco sacerdote e fondatore (1815-1888)
- B. Maria Cristina di Savoia regina delle Due Sicilie (1812-1836)
Prima Lettura
Avete dovuto sopportare una lotta grande. Non abbandonate dunque la vostra franchezza.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 10,32-39
Fratelli, richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi.
Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza, perché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso.
Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
Il mio giusto per fede vivrà;
ma se cede, non porrò in lui il mio amore.
Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 36 (37)
R. La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore. R.
Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno. R.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo
e si compiace della sua via.
Se egli cade, non rimane a terra,
perché il Signore sostiene la sua mano. R.
La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 31 gennaio 2025
L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.
San Vincenzo de’ Paoli (1581-1660)
sacerdote, fondatore di comunità religiose
Colloqui; conferenza del 21 feb. 1659 (trad. cb© evangelizo)
« A che cosa possiamo paragonare il Regno di Dio? »
Non abbiate il desiderio di apparire superiore o il maestro. Non sono d’accordo con una persona che mi diceva, pochi giorni fa, che per condurre bene e mantenere la propria autorità si deve far vedere che si è il superiore. O mio Dio! Il nostro Signore Gesù Cristo non ha parlato così; ci ha insegnato tutto il contrario, con la sua parola e il suo esempio, dicendoci che egli era venuto non per essere servito ma per servire gli altri, e che colui che vuole essere il maestro deve essere il servo di tutti (Mc 10,44-45)… Perciò, donatevi a Dio, per parlare nello spirito umile di Gesù, riconoscendo che la vostra dottrina non è vostra ma quella del Vangelo, imitate la semplicità delle parole e delle similitudini di nostro Signore quando parlava al popolo. Quante meraviglie ha potuto insegnare! Quanti segreti aveva scoperto! Perché lui, in persona, era la Sapienza eterna del Padre suo! Eppure, vedete come parla in modo intelligibile, come utilizza similitudini familiari: un contadino, un vignaiolo, un campo, una vigna, una rete, un granello di senape. Questo è il modo con il quale dovete parlare se volete farvi capire da coloro ai quali annuncerete la parola di Dio. Dovete anche essere molto attento a stare in una posizione di dipendenza riguardo alla condotta del Figlio di Dio… Quando vi occorrerà agire, domandatevi: “E’ conforme alle massime del Figlio di Dio?” Se troverete che così è, dite: “Facciamo così!” Invece, se è l’opposto, dite: “Non ne farò niente!” E quando si tratterà di agire, dite al Figlio di Dio: “Signore, se tu fossi al mio posto, come faresti in questo caso? Come istruiresti quella gente? Come verresti in aiuto a quel malato nello spirito o nel corpo?” … Cerchiamo di fare in modo che Gesù Cristo regni dentro di noi.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il messaggio che questa parabola ci consegna è questo: mediante la predicazione e l’azione di Gesù, il Regno di Dio è annunciato, ha fatto irruzione nel campo del mondo e, come il seme, cresce e si sviluppa da sé stesso, per forza propria e secondo criteri umanamente non decifrabili. Esso, nel suo crescere e germogliare dentro la storia, non dipende tanto dall’opera dell’uomo, ma è soprattutto espressione della potenza e della bontà di Dio, della forza dello Spirito Santo che porta avanti la vita cristiana nel Popolo di Dio.
A volte la storia, con le sue vicende e i suoi protagonisti, sembra andare in senso contrario al disegno del Padre celeste, che vuole per tutti i suoi figli la giustizia, la fraternità, la pace. Ma noi siamo chiamati a vivere questi periodi come stagioni di prova, di speranza e di attesa vigile del raccolto. Infatti, ieri come oggi, il Regno di Dio cresce nel mondo in modo misterioso, in modo sorprendente. […] Per questo, nei momenti di buio e di difficoltà noi non dobbiamo abbatterci, ma rimanere ancorati alla fedeltà di Dio, alla sua presenza che sempre salva. Ricordate questo: Dio sempre salva. È il Salvatore. (Angelus, 17 giugno 2018)
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