Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 30 agosto 2023
Sommario
Mercoledì della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- BB. Diego Ventaja e Manuel Medina martiri († 1936)
- B. Alfredo Ildefonso Schuster cardinale (1880-1954)
Prima Lettura
Lavorando notte e giorno, vi abbiamo annunciato il Vangelo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
1Ts 2,9-13
Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, è stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 138 (139)
R. Signore, tu mi scruti e mi conosci.
Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti. R.
Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra. R.
Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte»,
nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. (1Gv 2,5)
Alleluia.
Il Vangelo del 30agosto 2023
Siete figli di chi uccise i profeti.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,27-32
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume.
Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”.
Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Parola del Signore.
San Charles de Foucauld (1858-1916)
eremita e missionario nel Sahara
Sul Vangelo (trad. cb© evangelizo)
Le insidie in ogni vita umana
“Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei” (Mc 8,15).
Guardiamoci dal lievito dei Farisei, dall’attaccamento esagerato ad osservanze esteriori d’istituzione umana, a vane cerimonie, ad un bell’ordine esteriore che occupa tutte le nostre cure, attaccamento che produce poco a poco la dimenticanza dell’interiorità, e finisce per far negligere l’interno della coppa per pulire l’esterno, e far di noi degli ipocriti, sepolcri imbiancati e nello stesso tempo spiriti piccoli, meschini, ristretti, incapaci di alcun pensiero alto e attaccati con forza estrema a nullità, minuzie, infantilismi…
E guardiamoci dal lievito di Erode, dal lievito dei Sadducei come è detto in un altro Vangelo, cioè dal rilassamento, la sensualità, la mollezza, l’amore del benessere, della ricerca dell’agio, e, di conseguenza, dell’amore per il denaro, le ricchezze, gli onori, la grandezza; i Farisei dicono addio alla verità, alla semplicità, alla bontà, alla misericordia, all’umiltà, ad ogni grandezza d’anima…
I Sadducei hanno orrore della povertà, dell’abiezione della penitenza, della croce, dell’umiltà, e come i Farisei non conoscono né bontà, né misericordia… Gli uni e gli altri sostituiscono l’amore di Dio e l’amore del prossimo col solo amore di se stessi…
Per i Farisei è piuttosto lo smarrimento dello spirito per l’orgoglio, per i Sadducei lo smarrimento del cuore per la sensualità… Queste due sette rappresentano le due insidie principali in ogni vita umana e particolarmente nella vita religiosa: guardiamoci con grande attenzione dal lievito dei Farisei e dei Sadducei!
PAROLE DEL SANTO PADRE
Cos’è l’ipocrisia?
Quando noi diciamo: state attento che quello è un ipocrita: cosa vogliamo dire? Cosa è l’ipocrisia?
Si può dire che è paura per la verità. L’ipocrita ha paura per la verità. Si preferisce fingere piuttosto che essere sé stessi. È come truccarsi l’anima, come truccarsi negli atteggiamenti, come truccarsi nel modo di procedere: non è la verità.
“Ho paura di procedere come io sono e mi trucco con questi atteggiamenti”. E la finzione impedisce il coraggio di dire apertamente la verità e così ci si sottrae facilmente all’obbligo di dirla sempre, dovunque e nonostante tutto. La finzione ti porta a questo: alle mezze verità.
E le mezze verità sono una finzione: perché la verità è verità o non è verità. Ma le mezze verità sono questo modo di agire non vero. Si preferisce, come ho detto, fingere piuttosto che essere sé stesso, e la finzione impedisce quel coraggio, di dire apertamente la verità. (…)
Anche i Vangeli riportano diverse situazioni in cui Gesù rimprovera fortemente coloro che appaiono giusti all’esterno, ma dentro sono pieni di falsità e d’iniquità (cfr Mt 23,13-29). (…)
Non abbiamo paura di essere veritieri, di dire la verità, di sentire la verità, di conformarci alla verità.
Così potremo amare. Un ipocrita non sa amare. Agire altrimenti dalla verità significa mettere a repentaglio l’unità nella Chiesa, quella per la quale il Signore stesso ha pregato. (Udienza generale, 25 agosto 2021)
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