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Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 3 gennaio 2024
3 gennaio prima dell’Epifania
- S. Ciriaco Elia Chavara sacerdote e fondatore (1805-1871)
- B. Stefana Quinzani terziaria domenicana (1457-1530)
Prima Lettura
Chi rimane in Dio non pecca.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 2,29-3,6
Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui.
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio. (Cf. Gv 1,14a.12a)
Alleluia.
Il Vangelo del 3 gennaio 2024
Ecco l’agnello di Dio.
![la parola del 3 gennaio 2024](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2023/01/Agnus-Dei.jpg)
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,29-34
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse:
«Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”.
E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore.
Sant’Atanasio (295-373)
vescovo d’Alessandria, dottore della Chiesa
3° Contro gli Ariani, 33-34 (trad. cb© evangelizo)
Nascere con Cristo
Ora che il Verbo si è fatto uomo ed ha fatto sue le nostre miserie, esse da lui sono distrutte. Gli uomini non son morti sotto il peccato; ma risuscitati secondo la forza del Verbo rimangono per sempre incorruttibili ed immortali.
Quando la sua umanità nasce da Maria, madre di Dio, si dice che è lui che nasce. In realtà, tuttavia, è la nostra nascita che prende in lui, e noi non siamo più semplicemente terra che deve ritornare alla terra; ma siamo uniti al Verbo del cielo che vuole condurci al cielo. Ugualmente, non è senza ragione che egli ha preso in sé le altre fragilità del corpo: è perché noi non siamo più solo uomini, ma perché, ormai appartenenti al Verbo, partecipiamo alla vita eterna.
Per quanto riguarda la morte, è causata dalla prima nascita in Adamo: questa nascita e tutte le altre miserie della carne sono state assunte nel Verbo, noi, rialzati dalla terra, vediamo la maledizione del peccato tolta da colui che, in noi e per noi, è diventato maledizione. Ed è giusto. Come, essendo terra, moriamo in Adamo, così, rigenerati dall’acqua e dallo spirito, siamo vivificati in Cristo. D’ora in poi la carne non è più cosa terrestre, è fatta Verbo, a causa del Verbo di Dio che, per noi, è diventato carne.
Gli uomini vedono le loro fragilità trasferite e distrutte in colui che non vi è soggetto; diventano quindi forti e liberi per sempre. Come infatti il Verbo, preso un corpo, è diventato uomo, così noi, per mezzo della carne del Verbo, siamo divinizzati da lui e fatti eredi della vita eterna.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Siamo sulla riva del fiume Giordano. Giovanni sta battezzando; c’è tanta gente, uomini e donne di varie età, venuti lì, al fiume, per ricevere il battesimo dalle mani di quell’uomo che a molti ricordava Elia, il grande profeta che nove secoli prima aveva purificato gli israeliti dall’idolatria e li aveva ricondotti alla vera fede nel Dio dell’alleanza, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Giovanni predica che il regno dei cieli è vicino, che il Messia sta per manifestarsi e bisogna prepararsi, convertirsi e comportarsi con giustizia; e si mette a battezzare nel Giordano per dare al popolo un mezzo concreto di penitenza. […]
Ed ecco il momento arriva: Gesù si presenta sulla riva del fiume, in mezzo alla gente, ai peccatori – come tutti noi –. E’ il suo primo atto pubblico, la prima cosa che fa quando lascia la casa di Nazaret, a trent’anni: scende in Giudea, va al Giordano e si fa battezzare da Giovanni.
Sappiamo che cosa succede […]: su Gesù scende lo Spirito Santo in forma come di colomba e la voce del Padre lo proclama Figlio prediletto (cfr Mt 3,16-17). E’ il segno che Giovanni aspettava. E’ Lui! Gesù è il Messia. Giovanni è sconcertato, perché si è manifestato in un modo impensabile: in mezzo ai peccatori, battezzato come loro, anzi, per loro.
Ma lo Spirito illumina Giovanni e gli fa capire che così si compie la giustizia di Dio, si compie il suo disegno di salvezza: Gesù è il Messia, il Re d’Israele, ma non con la potenza di questo mondo, bensì come Agnello di Dio, che prende su di sé e toglie il peccato del mondo. (Angelus, 15 gennaio 2017)
![Il Vangelo del giorno vangelo podcast](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2025/01/gemini_generated_image_534j6r534j6r534j-150x150.jpeg)
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