Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 3 dicembre 2023
Sommario
I Domenica di Avvento
- S. Francisco Saverio patrono delle missioni (1506-1552)
- B. Johann Nepomuceno vescovo di Trento (1777-1860)
Prima Lettura
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Dal libro del profeta Isaìa
Is 63,16b-17.19b; 64,2-7
Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 79 (80)
R. Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. R.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. R.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.
Seconda lettura
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 1,3-9
Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza. (Sal 84,8)
Alleluia.
Il Vangelo del 3 dicembre 2023
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 13,33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Parola del Signore.
San Giovanni Maria Vianney (1786-1859)
sacerdote, curato d’Ars
Omelia per la terza domenica dopo Pentecoste (trad. cb© evangelizo)
Dio vi offre oggi la sua grazia: convertitevi!
Fratelli miei, non aspettiamo ancora di tornare a Dio. (…) Poiché Dio vi offre oggi la sua grazia, perché non ne approfittate? Dire che non c’è fretta, che tanto c’è tempo, non è forse, fratelli, ragionare come gli stolti? Vedete di cosa siete capaci quando siete malati?
Ahimè! proprio di nulla; non potete neppure fare come dovreste un atto di contrizione, perché siete talmente presi dalle vostre sofferenze che non pensate per nulla alla salvezza. Ebbene, fratelli, non vi sembra di essere sciocchi ad aspettare la morte per convertirci? Fate almeno per l’anima quanto fate per il corpo che non è che un pezzo di marciume e che fra poco sarà il pasto dei più vili animali.
Quando siete pericolosamente feriti, aspettate sei mesi o un anno per applicare i rimedi che credete necessari per guarirvi? Quando siete attaccati da una bestia feroce, aspettate di essere per metà divorati per gridare aiuto?
Non implorate subito l’aiuto dei vicini? Perché, fratelli, non agite in egual modo quando vedete la vostra povera anima sporcata e sfigurata dal peccato, soggiogata dalla tirannia dei demoni? Perché non impiegate immediatamente l’assistenza del cielo e non avete ricorso alla penitenza? Sì, fratelli, per quanto grandi peccatori voi siate, poiché desiderate abbandonare un giorno il peccato, perché non lo fate oggi che Dio vi dà il tempo e le grazie per questo?
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’Avvento è il tempo che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, anche per verificare il nostro desiderio di Dio, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo.
Egli ritornerà a noi nella festa del Natale, quando faremo memoria della sua venuta storica nell’umiltà della condizione umana; ma viene dentro di noi ogni volta che siamo disposti a riceverlo, e verrà di nuovo alla fine dei tempi per «giudicare i vivi e i morti».
Per questo dobbiamo sempre essere vigilanti e attendere il Signore con la speranza di incontrarlo. La liturgia odierna ci introduce proprio in questo suggestivo tema della vigilanza e dell’attesa.
[…] Essere attenti e vigilanti sono i presupposti per non continuare a “vagare lontano dalle vie del Signore”, smarriti nei nostri peccati e nelle nostre infedeltà; essere attenti ed essere vigilanti sono le condizioni per permettere a Dio di irrompere nella nostra esistenza, per restituirle significato e valore con la sua presenza piena di bontà e di tenerezza. (Angelus, 3 dicembre 2017)
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