Commento al Vangelo del 23 aprile 2023

Tempo di lettura: 6 minuti

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 3 aprile 2025

Giovedì della IV settimana di Quaresima

Prima Lettura

Desisti dall’ardore della tua ira.

Dal libro dell’Èsodo
Es 32,7-14

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 105 (106)

R. Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo; 
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba. R.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati, 
che aveva operato in Egitto cose grandi, 
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso. R.

Ed egli li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia davanti a lui 
per impedire alla sua collera di distruggerli. R.

Acclamazione al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna. (Cf. Gv 3,16)

Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Il Vangelo di oggi 3 aprile 2025

Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 5,31-47

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Parola del Signore.

resurrezione
Il Vangelo del giorno
La Parola del 3 aprile 2025
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San Cirillo di Gerusalemme (313-350)

vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa

Catechesi battesimale n° 10,19 (trad. cb© evangelizo)

I testimoni di Cristo

Miei carissimi, tante sono le testimonianze vere riguardo a Cristo. Testimonianza del Padre, che viene dal cielo, riguardo al Figlio; testimonianza dello Spirito Santo che discende sotto forma corporale di colomba; testimonianza dell’arcangelo Gabriele che annuncia a Maria la buona notizia; testimonianza della vergine Madre di Dio: testimonianza del luogo benedetto del presepio. (…) Giovanni Battista testimonia, il più grande dei profeti, che introduce la Nuova Alleanza, colui che in certo modo lega nella sua persona le due alleanze, l’Antica e la Nuova. Fra i fiumi il Giordano testimonia, e fra i mari quello di Tiberiade; testimoniano i ciechi, testimoniano gli zoppi, testimoniano i risuscitati; i demoni testimoniano dicendo: “Sappiamo chi sei: il Santo di Dio” (Mc 1,24). Testimoniano i venti riportati all’ordine e al silenzio; i cinque pani testimoniano, che furono moltiplicati fra cinquemila presenti. (…) I nemici di quel tempo testimoniano, e fra loro il beato Paolo, nemico di un istante, schiavo per lungo tempo; i dodici apostoli testimoniano che, non solo a parole, ma ognuno col supplizio e la morte, hanno proclamato la verità. (…) Tutti quelli, diversi, e altri più numerosi ancora, sono testimoni. Cristo, sostenuto da queste testimonianze, incontra ancora incredulità? Se qualcuno fino ad oggi è rimasto incredulo, creda; se qualcuno fosse già credente, cresca nella fede, credendo nel nostro Signore Gesù Cristo, e sappia di chi porta il nome. Sei chiamato “cristiano” – rispetta il tuo nome; nostro Signore Gesù Cristo non sia bestemmiato a causa tua, piuttosto risplendano le tue opere davanti agli uomini, affinché vedendole glorifichino nel Cristo Gesù nostro Signore il Padre dei cieli, a cui la gloria ora e nei secoli dei secoli. Amen.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Il Padre sempre è stato presente nella vita di Gesù, e Gesù ne parlò. Gesù andava a orare il Padre. E tante volte, parlava del Padre che ha cura di noi, come ha cura degli uccelli, dei gigli del campo … E quando i discepoli gli chiesero di imparare a orare, Gesù insegnò a orare il Padre: «Padre nostro» (Mt 6,9). Sempre va [si rivolge] al Padre. Questa fiducia nel Padre,  che è capace di fare tutto. Questo coraggio di pregare, perché per pregare ci vuole coraggio! Pregare è andare con Gesù al Padre che ti darà tutto. Così va avanti la Chiesa, con la preghiera, il coraggio della preghiera, perché la Chiesa sa che senza questa ascesa al Padre non può sopravvivere. (Omelia Santa Marta 10 maggio 2020)


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Eugenio

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