Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 28 agosto 2024
Mercoledì della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Agostino d’Ippona vescovo e Dr. della Chiesa (354-430)
- S. Junípero Serra Ferrer sacerdote O.F.M. (1713-1784)
Prima Lettura
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2Ts 3,6-10.16-18
Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi.
Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 127 (128)
R. Beato chi teme il Signore.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. (1Gv 2,5)
Alleluia.
Il Vangelo del 28 agosto 2024
Siete figli di chi uccise i profeti.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,27-32
In quel tempo Gesù parlò dicendo: ««Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Parola del Signore.
San Gregorio Nisseno (ca 335-395)
monaco e vescovo
Omelia 6 sulle Beatitudini (trad. cb© evangelizo)
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8)
La salute del corpo è un bene per la vita umana. Si è felici non soltanto di conoscere la definizione di salute, ma di vivere in buona salute. (…) Il Signore Gesù non dice che si è felici di sapere qualcosa su Dio, ma che si è felici di possederlo dentro di sé. Infatti “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8). Non dice che Dio si lascia vedere da chiunque avrà purificato lo sguardo della sua anima (…); un’altra parola lo esprime più chiaramente: “Il regno di Dio è in mezzo a voi” (Lc 17,21). Ecco cosa ci dice: colui che ha purificato il suo cuore da ogni creatura e ogni attaccamento sregolato vede l’immagine della natura divina nella sua bellezza. (…) C’è in te, in certa misura, un’attitudine a vedere Dio. Chi ti ha formato ha deposto nel tuo essere un’immensa forza. Dio, creandoti, ha richiuso in te l’ombra della sua bontà, come s’imprime il disegno di un sigillo nella cera. Ma il peccato ha coperto questa impronta di Dio; ella è nascosta come sotto del fango. Se con lo sforzo di una vita perfetta tu purifichi il cuore dal fango che lo ricopre, la bellezza divina brillerà nuovamente in te. Come un pezzo di ferro ripulito dalla ruggine brilla al sole, così l’uomo interiore, che il Signore chiama “cuore”, ritroverà la somiglianza al suo modello quando avrà tolto le macchie di ruggine che ne deturpavano la bellezza.
PAROLE DEL SANTO PADRE
«Voi siete sepolcri imbiancati»: un bel complimento. Essi infatti sono belli da fuori, tutti perfetti… tutti perfettini… ma dentro pieni di putredine, quindi di avidità, di cattiveria». E Gesù, sapendo distinguere bene «le apparenze dalla realtà interna», smaschera «questi signori» che «sono i “dottori delle apparenze”: sempre perfetti, sempre. Ma dentro cosa c’è?». (…) «State attenti voi davanti ai rigidi. State attenti davanti ai cristiani — siano laici, preti, vescovi — che si presentano così “perfetti”, rigidi. State attenti». Non c’è lo Spirito di Dio, lì: manca lo Spirito della libertà. E stiamo attenti con noi stessi, perché questo ci deve portare a pensare nella nostra vita: Io cerco di guardare le apparenze soltanto, e non cambio il mio cuore? Non apro il mio cuore alla preghiera, alla libertà della preghiera, alla libertà dell’elemosina, alla libertà delle opere di misericordia? (Omelia da Santa Marta, 16 ottobre 2018)
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