La Parola del 27 settembre 2024
Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 27 settembre 2024
Venerdì della XXV settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Vincenzo de Paoli sacerdote e fondatore (1581-1660)
- B. Lorenzo da Ripafratta sacerdote O.P. (1373-1456)
Prima Lettura
Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
Dal libro del Qoèlet
Qo 3,1-11
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 143 (144)
R. Benedetto il Signore, mia roccia.
Benedetto il Signore, mia roccia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido. R.
Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)
Alleluia.
Il Vangelo del 27 settembre 2024
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,18-22
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore.
San Giovanni Crisostomo (ca 345-407)
sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo di San Matteo 54, 1-3 (trad. cb© evangelizo)
« Ordinò loro severamente di non riferire a nessuno che era il Cristo di Dio »
« Egli allora raccomanda ai discepoli di non riferire a nessuno che era il Cristo ». Perché questo comando? Perché, eliminato ogni motivo di scandalo, compiute la croce e la sua passione, respinto ogni ostacolo in grado di distogliere la folla dal credere in lui, potesse imprimersi profondamente e per sempre nelle anime la conoscenza esatta di chi egli era. La sua potenza non aveva ancora brillato in modo eclatante. Attendeva che, prima che la predicassero, l’evidenza della verità e dell’autorità dei fatti potesse confermare la testimonianza degli Apostoli. Una cosa era vederlo ora moltiplicare i prodigi in Palestina, e poi vederlo esposto alle persecuzioni e agli oltraggi – la croce stava per seguire questi prodigi – ; altra cosa era vederlo adorato, creduto da tutta la terra, al riparo dagli abusi subiti un tempo. Per questo raccomanda loro di non dire niente a nessuno. (…) Se gli Apostoli, che erano stati testimoni dei miracoli, che avevano partecipato a tanti misteri ineffabili, si scandalizzavano all’udire una sola parola sulla Passione, e con essi Pietro stesso, il capo di tutti loro (Mt 16, 22), cosa avrebbero pensato i comuni mortali se, dopo aver sentito dire che Gesù era il Figlio di Dio, egli fosse stato riempito di sputi e inchiodato alla croce? E tutto questo prima della venuta dello Spirito Santo, quando non si conosceva ancora la ragione di quei misteri?
PAROLE DEL SANTO PADRE
È una domanda che possiamo farci anche noi: cosa dice la gente di Gesù? In genere cose belle: molti lo vedono come un grande maestro, come una persona speciale: buona, giusta, coerente, coraggiosa… Ma questo basta per capire chi è, e soprattutto basta a Gesù? Sembra di no. Se Egli fosse solo un personaggio del passato (…) sarebbe solo un bel ricordo di un tempo che fu. E questo a Gesù non va. Perciò, subito dopo, il Signore pone ai discepoli la domanda decisiva: «Ma voi – voi! –, chi dite che io sia?» (v. 15). Chi sono io per voi, adesso? Gesù non vuole essere un protagonista della storia, ma vuole essere protagonista del tuo oggi, del mio oggi; non un profeta lontano: Gesù vuole essere il Dio vicino! Cristo, fratelli e sorelle, non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente. Se fosse solo un personaggio storico, imitarlo oggi sarebbe impossibile: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile. (…) Invece Gesù è vivo: ricordiamo questo, Gesù è vivo, Gesù vive nella Chiesa, vive nel mondo, Gesù ci accompagna, Gesù è al nostro fianco, ci offre la sua Parola, ci offre la sua grazia, che illuminano e ristorano nel cammino. (Angelus, 27 agosto 2023)
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