Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 27 aprile 2024
Sabato della IV settimana di Pasqua
- S. Zita vergine e domestica a Lucca (1218-1278)
- B. Nicolas Roland presbitero e fondatore (1642-1678)
Prima Lettura
Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Dagli Atti degli Apostoli
At 13,44-52
Il sabato seguente quasi tutta la città [di Antiòchia] si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo.
Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.
La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio.
I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
R. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità. (Gv 8,31b-32)
Alleluia.
Il Vangelo del 27 aprile 2024
Chi ha visto me, ha visto il Padre.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,7-14
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me.
Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Parola del Signore.
Sant’Ireneo di Lione (ca130-ca 208)
vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, IV, 20,5-7; SC 100 (trad. cb© evangelizo)
“Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,9)
Avranno la vita coloro che vedono Dio, poiché ella è l’espressione dello splendore di Dio. E’ questo il motivo per cui chi è inafferrabile, incomprensibile e invisibile si fa vedere, comprendere e raggiungere dagli uomini: dare la vita a coloro che lo incontrano e lo vedono. Infatti, se la sua grandezza è imperscrutabile, la sua bontà è pure inesprimibile, è grazie ad essa che egli si fa vedere e dona la vita a coloro che lo vedono.
E’ impossibile vivere senza la vita e non c’è vita che per partecipazione a Dio, partecipazione che consiste nel vedere Dio e gioire della sua bontà. Quindi gli uomini vedranno Dio per vivere, divenire immortali a questa vista ed arrivare a Dio. Ecco cosa era annunciato in modo figurato dai profeti, che Dio sarebbe stato visto dagli uomini che hanno il suo Spirito e attendono la sua venuta, secondo quanto dice Mosè nel deuteronomio: “In quel giorno vedremo Dio che parlerà con l’uomo e l’uomo resterà vivo” (cfr. Deut 5,24).
(…) Chi opera tutto in tutti è invisibile e inesprimibile, quanto a potenza e grandezza, per tutti gli esseri fatti per mezzo di lui; tuttavia non è a loro completamente sconosciuto, poiché tutti comprendono attraverso il Verbo che c’è un solo Dio Padre che contiene ogni cosa e dà l’esistenza a tutti, come ha detto lo stesso Signore: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.” (Gv 1,18)
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Padre sempre è stato presente nella vita di Gesù, e Gesù ne parlava. Gesù pregava il Padre. E tante volte, parlava del Padre che ha cura di noi, come ha cura degli uccelli, dei gigli del campo… Il Padre.
E quando i discepoli gli chiesero di imparare a pregare, Gesù insegnò a pregare il Padre: «Padre nostro» (Mt 6,9). Sempre va [si rivolge] al Padre. Ma in questo passo è molto forte; e anche è come se aprisse le porte della onnipotenza della preghiera. “Perché io sono con il Padre: voi chiedete e io farò tutto.
Ma perché il Padre lo farà con me” (cfr Gv 14,11). Questa fiducia nel Padre, fiducia nel Padre che è capace di fare tutto. Questo coraggio di pregare, perché per pregare ci vuole coraggio! Ci vuole lo stesso coraggio, la stessa franchezza che per predicare: la stessa. […]
La preghiera al primo posto. Poi, le altre cose. Ma quando le altre cose tolgono spazio alla preghiera, qualcosa non funziona.
E la preghiera è forte per questo che abbiamo sentito nel Vangelo di Gesù: «Io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome al Padre, la farò, perché il Padre sia glorificato» (Gv 14,12-13) Così va avanti la Chiesa, con la preghiera, il coraggio della preghiera, perché la Chiesa sa che senza questa ascesa al Padre non può sopravvivere. (Santa Marta, 10 maggio 2020)
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