La Parola del 26 settembre 2024
Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 26 settembre 2024
Giovedì della XXV settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- SS. Cosma e Damiano taumaturghi e anàrgiri (sec. III/IV)
- B. Luigi Tezza presbitero M.I. e fondatore (1841-1923)
Prima Lettura
Non c’è niente di nuovo sotto il sole.
Dal libro del Qoèlet
Qo 1,2-11
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 89 (90)
R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio
di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. R.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)
Alleluia.
Il Vangelo del 26 settembre 2024
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,7-9
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore.
San Pietro Crisologo (ca 406-450)
vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa
Discorsi, 147; PL 52, 594-596
Come Erode, noi cerchiamo di vedere Gesù
L’amore non può trattenersi dal vedere ciò che ama; per questo tutti i santi stimarono ben poco ciò che avevano ottenuto, se non arrivavano a vedere Dio. (…) Perciò Mosè arriva a dire: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, fammi vedere il tuo volto” (Es 33,13). Per questo anche il salmista dice: “Fa’ splendere il tuo volto” (Sal 80,4). I pagani pure si sono fatti idoli, così, pur nell’errore, vedevano con gli occhi quel che adoravano. Dio dunque sapeva che tutti i mortali erano tormentati dal desiderio di vederlo. Ciò che ha scelto per mostrarsi era grande sulla terra, e non meno grande in cielo. Infatti ciò che, sulla terra, Dio ha fatto simile a sé, non poteva rimanere senza onore in cielo: “Facciamo, disse, l’uomo a nostra immagine e somiglianza” (Gen 1,26). (…) Nessuno pensi dunque che Dio ha fatto male a venire fra gli uomini come uomo. Egli ha preso carne fra di noi, perché noi lo vedessimo.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Non si può conoscere Gesù senza avere problemi. Ed io oserò dire: «se tu vuoi avere un problema, vai per la strada che ti porta a conoscere Gesù» e allora di problemi ne sorgeranno tanti. Ma è la strada. Non si può conoscere Gesù in prima classe. Gesù lo si conosce solo nell’andare quotidiano di tutti i giorni. Non si può conoscere Gesù nella tranquillità, neppure nella biblioteca. Si deve conoscere Gesù nel catechismo, ma non è sufficiente conoscerlo con la mente, ma è necessario conoscerlo nel dialogo con Lui, parlando con Lui, nella preghiera, in ginocchio. Se tu non preghi, se tu non parli con Gesù, non lo conosci. Sai cose di Gesù, ma non hai quella conoscenza che ti da il cuore nella preghiera. Conoscere Gesù con la mente, con lo studio del catechismo, conoscere Gesù col cuore, nella preghiera, nel dialogo con Lui. Questo ci aiuta abbastanza, ma non è sufficiente, c’è una terza strada per conoscere Gesù: la sequela, andare con Lui, camminare con Lui. Non si può conoscere Gesù senza coinvolgersi con Lui, senza scommettere la vita per Lui. Quando tanta gente, anche noi, si fa questa domanda: “Ma chi è costui?”, la Parola di Dio ci risponde: “Tu vuoi conoscere chi sia costui? Leggi quello che la Chiesa ti dice di Lui, parla con Lui nella preghiera e cammina sulla Sua strada con Lui. E così tu conoscerai chi è quest’uomo. Questa è la strada, ognuno deve fare la sua scelta. (Omelia da Santa Marta, 26 settembre 2013)
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