Leggi e ascolta La Parola del 26 novembre 2022
Sabato della XXXIV settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- B. Giacomo Alberione fondatore Famiglia Paolina (1884-1971)
- S. Umile da Bisignano religioso O.F.M. (1582-1637)
Prima Lettura
Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 22,1-7
L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
E non vi sarà più maledizione.
Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
i suoi servi lo adoreranno;
vedranno il suo volto
e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte,
e non avranno più bisogno
di luce di lampada né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà.
E regneranno nei secoli dei secoli.
E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 94 (95)
R. Marána tha! Vieni, Signore Gesù!
Oppure:
R. Vieni, Signore Gesù!
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Perché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo. (Lc 21,36)
Alleluia.
Vangelo
Vegliate perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,34-36
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
La Divina Liturgia di san Basilio (4° secolo)
Preghiera eucharistica, 2a parte
Pregare in ogni momento davanti al Figlio dell’uomo
«Fate questo in memoria di me. Infatti ogni volta che mangerete questo pane e berrete questo calice annuncerete la mia morte e confesserete la mia resurrezione».
Memori, dunque, anche noi, o Sovrano, della sua passione salvifica, della vivificante croce, della sua sepoltura di tre giorni, della resurrezione dai morti, dell’ascensione ai cieli, della sua presenza alla tua destra, o Dio e Padre, e della sua gloriosa e tremenda venuta: Gli stessi doni, da Te ricevuti, a Te offriamo in tutto e per tutto.
A Te inneggiamo, Te benediciamo, Te ringraziamo, o Signore, e ti supplichiamo, o Dio nostro.
Per questo, Sovrano Santissimo, anche noi peccatori e tuoi servi indegni, e pure fatti degni di servire al tuo santo altare, non certo per le nostre azioni giuste, poiché non abbiamo fatto niente di buono sulla terra, ma a causa della tua misericordia e della tua compassione che hai riversato abbondantemente su di noi,
osiamo avvicinarci al tuo santo altare e, offrendo i segni sacramentali del Santo Corpo e del Sangue del tuo Cristo, ti preghiamo e ti supplichiamo, o Santo dei Santi, che, con il beneplacito della tua bontà, venga il tuo Spirito Santo su di noi e sopra i doni qui presenti, e che li benedica, li santifichi e renda questo pane lo stesso prezioso corpo del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo.
(Il diacono dice: Amen). E questo calice lo stesso prezioso sangue del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo (Il diacono dice: Amen) che egli versò per la vita del mondo (Il diacono dice: Amen).
Tutti noi che partecipiamo a questo unico Pane e Calice, uniscici l’un l’altro nella comunione di un solo Spirito Santo e fa che nessuno di noi partecipi a questo Santo Corpo e Sangue del tuo Cristo a suo giudizio e condanna; ma fa’ sì che troviamo misericordia e grazia insieme con tutti i Santi che ti sono stati graditi dal principio. (…)
E concedici di glorificare e di lodare con una sola voce ed un solo cuore l’onorabilissimo e magnifico tuo nome, Padre Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
PAROLE DEL SANTO PADRE
E noi, fratelli e sorelle, domandiamoci: in che cosa stiamo investendo la vita? Su cose che passano, come il denaro, il successo, l’apparenza, il benessere fisico?
Di queste cose, noi non porteremo nulla. Siamo attaccati alle cose terrene, come se dovessimo vivere qui per sempre? Mentre siamo giovani, in salute, va bene tutto, ma quando arriva l’ora del congedo dobbiamo lasciare tutto.
La Parola di Dio oggi ci avverte: passa la scena di questo mondo. E rimarrà soltanto l’amore. Fondare la vita sulla Parola di Dio, dunque, non è evadere dalla storia, è immergersi nelle realtà terrene per renderle salde, per trasformarle con l’amore, imprimendovi il segno dell’eternità, il segno di Dio. (Angelus, 14 novembre 2021)
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