Mercoledì della XII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Josemaría Escrivá sac. e fondatore Opus Dei (1902-1975)
- B. Andrea Giacinto Longhin vescovo O.F.M. (1863-1936)
Prima Lettura
Il re lesse alla presenza del popolo tutte le parole del libro dell’alleanza, trovato nel tempio del Signore e concluse l’alleanza davanti al Signore.
Dal secondo libro dei Re
2Re 22,8-13; 23,1-3
In quei giorni, il sommo sacerdote Chelkìa disse allo scriba Safan: «Ho trovato nel tempio del Signore il libro della legge». Chelkìa diede il libro a Safan, che lo lesse. Lo scriba Safan quindi andò dal re e lo informò dicendo: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l’hanno consegnato in mano agli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore». Poi lo scriba Safan annunciò al re: «Il sacerdote Chelkìa mi ha dato un libro». Safan lo lesse davanti al re.
Udite le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti. Il re comandò al sacerdote Chelkìa, ad Achikàm figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Michèa, allo scriba Safan e ad Asaià, ministro del re: «Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro, mettendo in pratica quanto è stato scritto per noi». Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell’alleanza, trovato nel tempio del Signore. Il re, in piedi presso la colonna, concluse l’alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per attuare le parole dell’alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all’alleanza.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 118 (119)
R. Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso il guadagno. R.
Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,
fammi vivere nella tua via.
Ecco, desidero i tuoi precetti,
fammi vivere nella tua giustizia. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto. (Gv 15,4a.5b)
Alleluia.
Il Vangelo del 26 giugno 2024
Dai loro frutti li riconoscerete.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 7,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Parola del Signore.
San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale n° 4,1 (trad. cb© evangelizo)
La grazia divina, saggia perspicacia e occhi ben aperti!
Il vizio scimmiotta la virtù e la zizzania si fa spacciare per grano: l’apparenza è simile, ma il gusto non imbroglia i conoscitori. Anche il diavolo si veste da angelo di luce, non per tornare quello che fu (poiché si è reso duro il cuore come un’incudine e la sua precedente determinazione è irrevocabile), ma per circondare con le tenebre della cecità e con la pestilenza dell’incredulità coloro che hanno una vita simile a quella degli angeli. Molti sono i lupi che si aggirano sotto sembianze di pecore. Delle pecore hanno preso solo la pelle, non le unghie né i denti, ma rivestiti del vello di animale domestico ed usando l’apparenza per ingannare gente senza malizia, lasciano uscire dai denti il virus mortale dell’empietà. Abbiamo quindi bisogno della grazia divina, di una saggia perspicacia e di occhi ben aperti, per non cadere vittime dell’ignoranza, mangiando zizzania al posto del grano; ed anche per non prendere il lupo per pecora e diventare così sua preda; per non immaginare il diavolo distruttore come un angelo benevolo e farci divorare. Poiché “Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 p 5,8), come dice la Scrittura. Ecco perché la Chiesa ci mette in guardia, ecco il perché dei presenti insegnamenti, il perché delle nostre lezioni.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Quando Gesù ammonisce la gente dal guardarsi dagli ‘pseudoprofeti’, dice: ‘Dai loro frutti li conoscerete’. E qui, dal loro atteggiamento: tante parole, parlano, fanno prodigi, fanno cose grandi ma non hanno il cuore aperto per ascoltare la Parola di Dio, hanno paura del silenzio della parola di Dio e questi sono gli ‘pesudocristiani’, gli ‘pseudopastori’. E’ vero, fanno cose buone, è vero, ma gli manca la roccia. Uno che parla e fa, solamente, non è un vero profeta, non è un vero cristiano, e alla fine crollerà tutto: non è sulla roccia dell’amore di Dio non è saldo come la roccia. Uno che sa ascoltare e dall’ascolto fa, con la forza della parola di un altro, non della propria, quello rimane saldo. Benché sia una persona umile, che non sembra importante, ma quanti di questi grandi ci sono nella Chiesa! Quanti vescovi grandi, quanti sacerdoti grandi, quanti fedeli grandi che sanno ascoltare e dall’ascolto fanno!”. (Omelia da Santa Marta, 25 giugno 2015)
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