Santa Brigida di Svezia, Religiosa, Compatrona d’Europa, festa
- S. Brigida di Svezia compatrona d’Europa (1303-1373)
- BB. Nicéforo de Jesús y de María e 5 comp. martiri († 1936)
Prima Lettura
Non vivo più io, ma Cristo vive in me.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 2,19-20
Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Benedirò il Signore in ogni tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rimanete nel mio amore, dice il Signore,
chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. (Gv 15,9b.5b)
Alleluia.
Il Vangelo del 23 luglio 2024
Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Parola del Signore.
Santa Caterina da Siena (1347-1380)
terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d’Europa
Il dono del Verbo incarnato, cap. VII, n° 23 (Il dialogo della divina provvidenza, trad. cb© evangelizo)
Voi partecipate alla sostanza della Vigna!
[Santa Caterina ha sentito Dio dirle:] “Sono io la Vigna, mio Padre è il vignaiolo e voi siete i tralci” (cf. Gv 15,1.5). Questa è la verità. Sono certo io il vignaiolo perché ogni cosa che ha l’essere è venuta e viene da Me. La mia potenza è incomprensibile e con la mia potenza e la mia virtù governo l’intero universo, al punto che nulla è fatto né ordinato fuori di me. Sì, io sono il vignaiolo; sono io che ho piantato la vera vigna del mio Figlio unigenito sulla terra della vostra umanità, perché voi tralci, uniti alla vigna, portiate frutti. Chi non produrrà il frutto di opere buone e sante sarà tagliato dalla Vigna e seccherà; poiché, separato dal ceppo, perde la vita della grazia ed è gettato nel fuoco eterno, come il tralcio che non porta frutto è tagliato e bruciato perché non è buono per altro. Così succede a quelli. Tagliati dalla Vigna a causa del loro peccato, se restano nel peccato mortale, la divina Giustizia non può fare altro che gettarli nel fuoco che brucia per l’eternità. (…) Non così fanno i miei servi, e come loro dovete fare voi, restare uniti a questa vigna e innestati in essa. Così produrrete frutti abbondanti, perché riceverete la linfa del ceppo. Restando nel Verbo, mio Figlio, restate in me, perché io sono un’unica cosa con lui, e lui con me. Restando in lui, seguirete i suoi insegnamenti; seguendo i suoi insegnamenti parteciperete della sostanza del Verbo, cioè parteciperete della mia eterna Divinità, unita all’umanità, e attingerete in lei un amore divino in cui l’anima s’inebria. Ecco perché ti ho detto che parteciperete alla sostanza della Vigna.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Gesù insiste sul verbo “rimanere”. Lo ripete ben sette volte nel brano evangelico odierno. Prima di lasciare questo mondo e andare al Padre, Gesù vuole rassicurare i suoi discepoli che possono continuare ad essere uniti a Lui. Dice: «Rimanete in me e io in voi». Questo rimanere non è un rimanere passivo, un “addormentarsi” nel Signore, lasciandosi cullare dalla vita. No, non è questo. Il rimanere in Lui, il rimanere in Gesù che Lui ci propone è un rimanere attivo, e anche reciproco. Perché? Perché i tralci senza la vite non possono fare nulla, hanno bisogno della linfa per crescere e per dare frutto; ma anche la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non spuntano sul tronco dell’albero. È un bisogno reciproco, è un rimanere reciproco per dare frutto. Noi rimaniamo in Gesù e Gesù rimane in noi. Prima di tutto noi abbiamo bisogno di Lui. Il Signore ci vuole dire che prima dell’osservanza dei suoi comandamenti, prima delle beatitudini, prima delle opere di misericordia, è necessario essere uniti a Lui, rimanere in Lui. Non possiamo essere buoni cristiani se non rimaniamo in Gesù. E invece con Lui possiamo tutto Con Lui possiamo tutto. (Regina Caeli, 2 maggio 2021)
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