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Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 23 luglio 2023
Sommario
XVI Domenica del Tempo Ordinario
- S. Brigida di Svezia compatrona d’Europa (1303-1373)
- BB. Nicéforo de Jesús y de María e 5 comp. martiri († 1936)
Prima Lettura
Dopo i peccati, tu concedi il pentimento.
Dal libro della Sapienza
Sap 12,13.16-19
Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto.
La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti.
Mostri la tua forza
quando non si crede nella pienezza del tuo potere,
e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono.
Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 85 (86)
R. Tu sei buono, Signore, e perdoni.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche. R.
Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio. R.
Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,
volgiti a me e abbi pietà. R.
Seconda Lettura
Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,26-27
Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Mt 11,25)
Alleluia.
Il Vangelo del 23 luglio 2023
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,24-43
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No”, rispose, “perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno.
La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore.
Attribuita a San Macario l’Egiziano (? – 390)
monaco
Omelia N°24, 4; PG 34, 662 (trad. cb© evangelizo)
« Perché tutta la pasta si fermenti »
Se si impasta la farina senza mettere il lievito, anche se si farà di tutto per lavorarla e mescolarla, la pasta non lieviterà e non potrà servire come cibo.
Ma quando si impasta col lievito, questo prende tutta la pasta e la fa lievitare interamente, come nell’esempio che il Signore ha usato per il Regno… Succede così anche per la carne: qualsiasi cura se ne prenda, se si trascura di mettere il sale per conservarla…, essa darà cattivo odore e non si potrà più mangiare.
Considera similmente l’intera umanità, come della carne o della pasta, e pensa che la natura divina dello Spirito Santo è come il sale o come il lievito, che vengono da un altro mondo.
Se il lievito celeste dello Spirito e il sale buono della natura divina… non sono inseriti nella povera natura umana e mescolati ad essa, l’anima non perderà mai il cattivo odore del peccato e non lieviterà perdendo la pesantezza e la cattiveria del “lievito di perversità” (1Cor 5,7)…
Sbaglia molto l’anima che s’appoggia solo sulle sue forze e si crede capace d’ottenere il fine da sé, senza l’aiuto dello Spirito; non è fatta per le dimore del cielo, per il Regno di Dio…
Se l’uomo peccatore non s’avvicina a Dio, non rinuncia al mondo, non aspetta nella speranza e la pazienza un bene estraneo alla sua natura, cioè la forza dello Spirito Santo, se il Signore non infonde dall’alto la sua vita divina nell’anima, quest’uomo non gusterà mai la vera vita…
Al contrario, se ha ricevuto la grazia dello Spirito, se non se ne distacca, se non l’offende per negligenza o con cattive azioni, se persevera a lungo nella lotta e “non rattrista lo Spirito” (Ef 4,30), avrà la gioia d’ottenere la vita eterna.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Vangelo di oggi presenta due modi di agire e di abitare la storia: da una parte, lo sguardo del padrone, che vede lontano; dall’altra, lo sguardo dei servi, che vedono il problema.
Ai servi sta a cuore un campo senza erbacce, al padrone sta a cuore il buon grano. Il Signore ci invita ad assumere il suo stesso sguardo, quello che si fissa sul buon grano, che sa custodirlo anche tra le erbacce.
Non collabora bene con Dio chi si mette a caccia dei limiti e dei difetti degli altri, ma piuttosto chi sa riconoscere il bene che cresce silenziosamente nel campo della Chiesa e della storia, coltivandolo fino alla maturazione.
E allora sarà Dio, e solo Lui, a premiare i buoni e punire i malvagi. (Angelus, 19 luglio 2020)
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