La Parola del 21 settembre 2022
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San Matteo, apostolo ed evangelista, festa
- S. Matteo apostolo ed evangelista, martire (festa)
- B. Marco Scalabrini da Modena sacerdote O.P. († 1498)
Prima Lettura
Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 4,1-7.11-13
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.
Vangelo
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9.9-13
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore.
Sant’Ireneo di Lione (ca130-ca 208)
vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, III, 11,8; 9,1
Uno dei primi documenti storici degli evangelisti
Gli apostoli andarono fino ai confini della terra, proclamando la buona novella dei benefici di Dio e annunciando agli uomini la pace del cielo (Lc 2,14), loro che possedevano, ciascuno in particolare e tutti in egual misura, la Buona Novella di Dio.
Matteo in particolare ha pubblicato per gli Ebrei una forma scritta del vangelo nella loro lingua, mentre Pietro e Paolo evangelizzavano Roma e vi fondavano la Chiesa. Dopo la loro morte, Marco, il discepolo e l’interprete di Pietro (1 Pt 5, 13), ci ha trasmesso, pure per iscritto, la predicazione di Pietro. Anche Luca, il compagno di Paolo, ha messo per iscritto il vangelo predicato da lui.
Poi, anche Giovanni, il discepolo del Signore che aveva riposato sul petto di Gesù (Gv 13, 25), ha pubblicato il vangelo durante il suo soggiorno a Efeso. Matteo, nel suo vangelo, racconta la generazione di Cristo come uomo: « Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo… Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo » (Mt 1, 1-18).
Questo vangelo presenta quindi Cristo in veste umana; per questo Cristo è sempre animato da sentimenti di umiltà e appare un uomo mansueto…
L’apostolo Matteo conosce un solo e unico Dio che ha promesso ad Abramo di moltiplicare la sua discendenza quanto le stelle del cielo (Gen 15, 5) e per mezzo di suo Figlio Cristo Gesù ci ha chiamati dal culto di pietre alla conoscenza di lui (Mt 3, 9), cosicché « diventi suo popolo quello che non era suo popolo e sua diletta quella che non era sua diletta » (Os 2, 25; Rm 9, 25).
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il mistero della Chiesa è il mistero del Corpo di Cristo: ‘Una sola fede, un solo Battesimo’, ‘un solo Dio Padre di tutti che è al di sopra di tutti’, opera ‘per mezzo di tutti ed è presente in tutti’: questa è l’unità che Gesù ha chiesto al Padre per noi e che noi dobbiamo aiutare a fare, questa unità, con il vincolo della pace.
E il vincolo della pace cresce con l’umiltà, con la dolcezza, con il sopportarsi l’uno con l’altro, e con la magnanimità. (Omelia da Santa Marta, 21 ottobre 2016)
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