Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 21 ottobre 2023
Sommario
Sabato della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Gaspare del Bufalo sacerdote e fondatore (1786-1837)
- B. Pino Puglisi sac. a Palermo e martire (1937-1993)
Prima Lettura
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 4,13.16-18
Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.
Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 104 (105)
R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi. R.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R.
Così si è ricordato della sua parola santa,
data ad Abramo suo servo.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza. (Cf. Gv 15,26b.27a)
Alleluia.
Il Vangelo del 21 ottobre 2023
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,8-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Parola del Signore.
San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale, n° 16, 20-21 (trad. cb© evangelizo)
Lo Spirito Santo, forza dei martiri
Si chiama lo Spirito ‘Paraclito’ perché consola, rassicura e viene in aiuto alla nostra debolezza. “Perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm 8,26) indirizzati a Dio, è evidente.
Spesso uno a cui è stata fatta violenza a causa di Cristo è ingiustamente disonorato; lì è il martirio, da ogni parte tormenti, fuoco, bestie feroci, precipizio. Ma lo Spirito Santo gli dice sottovoce: “Spera nel Signore, sii forte” (Sal 27,14). Per poco che succede, grande sarà la ricompensa, soffrirai un po’ di tempo, ma sarai eternamente in compagnia degli angeli.
“Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Rm 8,18). Descrive all’uomo il regno dei cieli; gli indica anche il paradiso di delizie. Ed i martiri, obbligati a volgere il loro viso ai giudici, ma già in paradiso per la sua potenza, hanno disprezzato le difficoltà che avevano sotto gli occhi. Vuoi sapere che i martiri danno testimonianza grazie alla forza dello Spirito Santo?
Il Salvatore disse ai discepoli: “Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire” (Lc 12, 11-12). E’ infatti impossibile testimoniare Cristo se non si riceve la testimonianza dello Spirito Santo. Se “nessuno può dire “Gesù è Signore” se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1 Co 12,3), come si potrebbe dar la vita per Gesù se non grazie allo Spirito Santo?
PAROLE DEL SANTO PADRE
Senza la presenza e l’azione incessante dello Spirito Santo, la Chiesa non potrebbe vivere e non potrebbe realizzare il compito che Gesù risorto le ha affidato di andare e fare discepoli tutti i popoli (cfr Mt 28,18). Evangelizzare è la missione della Chiesa, non solo di alcuni, ma la mia, la tua, la nostra missione. L’Apostolo Paolo esclamava: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1Cor 9,16).
Ognuno deve essere evangelizzatore, soprattutto con la vita! Paolo VI sottolineava che «evangelizzare… è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare» (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14).
Chi è il vero motore dell’evangelizzazione nella nostra vita e nella Chiesa? Paolo VI scriveva con chiarezza: «È lui, lo Spirito Santo che, oggi come agli inizi della Chiesa, opera in ogni evangelizzatore che si lasci possedere e condurre da Lui, che gli suggerisce le parole che da solo non saprebbe trovare, predisponendo nello stesso tempo l’animo di chi ascolta perché sia aperto ad accogliere la Buona Novella e il Regno annunziato» (ibid., 75).
Per evangelizzare, allora, è necessario ancora una volta aprirsi all’orizzonte dello Spirito di Dio, senza avere timore di che cosa ci chieda e dove ci guidi. Affidiamoci a Lui! Lui ci renderà capaci di vivere e testimoniare la nostra fede, e illuminerà il cuore di chi incontriamo. (Udienza Generale, 22 maggio 2013)
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