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Tempo di lettura: 5 minuti
Leggi ed ascolta il Vangelo e la Parola del 21 febbraio 2025
Venerdì della VI settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Pier Damiani card. e Dottore della Chiesa (1006-1072)
- B. Maria Enrica Dominici madre superiora (1829-1894)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Scendiamo e confondiamo la loro lingua.
Dal libro della Gènesi
Gn 11,1-9
Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.
Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 32 (33)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. R.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini. R.
Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi. (Gv 15,15b)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 21 febbraio 2025
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
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Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,34-9,1
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio giungere nella sua potenza».
Parola del Signore.
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Isacco di Siria (VII secolo)
monaco nella regione di Mossul
Discorsi ascetici, 1a parte, n° 4 (trad. cb© evangelizo)
“Chi vuole salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo la salverà”
La via di Dio è una croce quotidiana. Nessuno è salito al cielo facilmente; sappiamo dove porta la via della comodità. Dio non lascia mai senza pensieri chi si consacra a lui con tutto il cuore; gli dà di impegnarsi per la verità. Del resto, da ciò si riconosce che Dio veglia su tale uomo: lo conduce attraverso afflizioni. La provvidenza non lascia mai cadere fra le mani dei demoni coloro che passano la vita nelle prove. E soprattutto se abbracciano i piedi dei loro fratelli, se coprono le loro colpe (1 Pt 4,8) e le nascondono come se fossero le proprie colpe. Chi vuole essere senza preoccupazione nel mondo, chi nutre questo desiderio e allo stesso tempo cerca di camminare sulla via delle virtù, ha già abbandonato la via. Infatti i giusti non solo combattono con tutta la volontà per compiere opere buone, ma anche lottano nelle tentazioni; così è provata la loro pazienza.
Parole del Santo Padre
La Bibbia, fin dall’inizio, ci avverte. Pensiamo al racconto della Torre di Babele (cfr Gen 11,1-9), che descrive ciò che accade quando cerchiamo di arrivare al cielo – la nostra meta – ignorando il legame con l’umano, con il creato e con il Creatore. È un modo di dire: questo accade ogni volta che uno vuole salire, salire, senza tenere conto degli altri. Io solo! Pensiamo alla torre. Costruiamo torri e grattacieli, ma distruggiamo la comunità. Unifichiamo edifici e lingue, ma mortifichiamo la ricchezza culturale. Vogliamo essere padroni della Terra, ma roviniamo la biodiversità e l’equilibrio ecologico. […] Diametralmente opposta a Babele è la Pentecoste. […] Lo Spirito crea l’unità nella diversità, crea l’armonia. Nel racconto della Torre di Babele non c’era l’armonia; c’era quell’andare avanti per guadagnare. Lì, l’uomo era un mero strumento, mera “forza-lavoro”, ma qui, nella Pentecoste, ognuno di noi è uno strumento, ma uno strumento comunitario che partecipa con tutto sé stesso all’edificazione della comunità. […] Con la Pentecoste, Dio si fa presente e ispira la fede della comunità unita nella diversità e nella solidarietà. (Udienza generale, 2 settembre 2020)
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