La Parola del 21 agosto 2022
Leggi e ascolta la Parola del 21 agosto 2022
XXI Domenica del Tempo Ordinario
- S. Pio X Papa (257°) dal 1903 al 1914 – memoria –
- B. Wladyslaw Findysz sacerdote e martire (1907-1964)
Prima Lettura
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,18b-21
Così dice il Signore:
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 116 (117)
R. Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.
Seconda Lettura
Il Signore corregge colui che egli ama.Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,5-7.11-13
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)
Alleluia.
Vangelo
Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Parola del Signore.
San Cesario di Arles (470-543)
monaco e vescovo
Discorso 7; CCL 103, 37ss
“Gesù passava per città e villaggi insegnando”
Fate ben attenzione, fratelli carissimi: le sante Scritture ci sono state trasmesse come lettere venute, per così dire, dalla nostra patria. La nostra patria infatti è il paradiso; nostri genitori sono i patriarchi, i profeti, gli apostoli e i martiri; nostri concittadini, gli angeli; nostro re, Cristo.
Quando Adamo ha peccato, siamo stati gettati per così dire nell’esilio di questo mondo. Ma poiché il nostro re è fedele e misericordioso più di quanto si possa pensare o dire, si è degnato di inviarci le sante Scritture per mezzo de patriarchi e dei profeti, come lettere d’invito attraverso le quali ci invita nella nostra eterna e prima patria. (…) Per la sua indicibile bontà, ci ha invitati a regnare con lui. In queste condizioni, che idea di se stessi si fanno i servi che (…) non si degnano di leggere le lettere che ci invitano alla beatitudine del Regno? (…) “Se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto” (1Cor 14,38).
Certamente chi non si cura di cercare Dio in questo mondo attraverso la lettura dei testi sacri, a sua volta Dio rifiuterà di ammetterlo all’eterna beatitudine. Deve temere che gli si chiudano le porte, che lo si lasci fuori come le vergini stolte (Mt 25,10) e che meriti di sentire: “Non so chi siete; non vi conosco; allontanatevi da me voi tutti che fate il male”. (…) Chi vuol essere ascoltato con favore da Dio deve cominciare con l’ascoltare Dio. Come può avere il coraggio di volere che Dio l’ascolti favorevolmente se si cura così poco di leggere i suoi precetti?
PAROLE DEL SANTO PADRE
Con queste parole, Gesù fa capire che non è questione di numero, non c’è il “numero chiuso” in Paradiso! Ma si tratta di attraversare fin da ora il passaggio giusto, e questo passaggio giusto è per tutti, ma è stretto. Questo è il problema. Gesù non vuole illuderci, dicendo: “Sì, state tranquilli, la cosa è facile, c’è una bella autostrada e in fondo un grande portone…”.
Non ci dice questo: ci parla della porta stretta. Ci dice le cose come stanno: il passaggio è stretto. In che senso? Nel senso che per salvarsi bisogna amare Dio e il prossimo, e questo non è comodo! È una “porta stretta” perché è esigente, l’amore è esigente sempre, richiede impegno, anzi, “sforzo”, cioè una volontà decisa e perseverante di vivere secondo il Vangelo. San Paolo lo chiama «il buon combattimento della fede» (1Tm 6,12).
Ci vuole lo sforzo di tutti i giorni, di tutto il giorno per amare Dio e il prossimo. (Angelus, 25 agosto 2019)
Ultimo aggiornamento il 24 Ottobre 2022 by Remigio Ruberto
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