Leggi e ascolta La Parola del 20 febbraio 2023
Sommario
Lunedì della VII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Eleuterio di Tournai (B) vescovo (456-531)
- SS. Francisco e Jacinta Marto veggenti di Fatima nel 1917
Prima Lettura
Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza.
Dal libro del Siràcide
Sir 1,1-10 (NV) [gr. 1,1-10ab]
Ogni sapienza viene dal Signore
e con lui rimane per sempre.
La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
L’altezza del cielo, la distesa della terra
e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
Chi ha scrutato la sapienza di Dio,
che è prima di ogni cosa?
Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
e l’intelligenza prudente è da sempre.
Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
le sue vie sono i comandamenti eterni.
La radice della sapienza a chi fu rivelata?
E le sue sottigliezze chi le conosce?
Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono.
Il Signore stesso ha creato la sapienza,
l’ha vista e l’ha misurata,
l’ha effusa su tutte le sue opere,
a ogni mortale l’ha donata con generosità,
l’ha elargita a quelli che lo amano.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 92 (93)
R. Il Signore regna, si riveste di maestà.
Oppure:
R. Venga, Signore, il tuo regno di grazia.
Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza. R.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei. R.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. (Cf. 2Tm 1,10)
Alleluia.
Vangelo
Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,14-29
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?».
Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Parola del Signore.
Beato Columba Marmion (1858-1923)
abate
Ex fide vivit (trad. cb©Evangelizo.org)
“Credo, aiutami nella mia incredulità!” (Mc 9,24)
Per credere, l’azione della grazia sullo spirito e la volontà è necessaria. Leggete il Vangelo. I contemporanei di Gesù hanno potuto toccarlo, ascoltarlo; i loro sensi lo percepivano; la ragione mostrava che era un uomo eminente, di grande virtù.
Ma, per penetrare fino al santo dei santi dell’essere divino e credere che era il vero Figlio di Dio ci voleva, oltre i miracoli e le profezie, un dono della grazia. Gesù l’ha proclamato: “Né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17).
E altrove dice: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre ” (Gv 6,44). La fede ci viene dall’alto. Il non credente deve umilmente implorare la grazia della sua venuta e noi, in possesso di questo dono, chiedere che cresca: “Credo, aiutami nella mia incredulità!” (Mc 9,24).
Le tentazioni contro la fede sono sempre possibili, ma stimolano la nostra preghiera; con la preghiera rendono la nostra fede più viva e ci fanno meglio apprezzare il suo carattere soprannaturale e gratuito. (…)
Impariamo a utilizzare queste esitazioni; aderiamo con più coscienza e fermezza a Cristo e al suo messaggio.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Nello spirito del mondo, che è dominato dall’orgoglio, la Parola di Dio di oggi ci invita a farci umili e miti. L’umiltà non consiste nella svalutazione di sé stessi, bensì in quel sano realismo che ci fa riconoscere le nostre potenzialità e anche le nostre miserie.
A partire proprio dalle nostre miserie, l’umiltà ci fa distogliere lo sguardo da noi stessi per rivolgerlo a Dio, Colui che può tutto e ci ottiene anche quanto da soli non riusciamo ad avere.
«Tutto è possibile per chi crede» (Mc 9,23). (Omelia, L’Aquila, Piazzale della Basilica di Santa Maria in Collemaggio, 28 agosto 2022)
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