Matteo 25,31-46

Leggi e ascolta La Parola del 2 novembre 2021

Commemorazione di tutti i fedeli defunti 

Libro della Sapienza 3,1-9.

Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace.

Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità.
Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé:
li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto.

Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell’amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti.

Salmi 27(26),1.4.7.8.9.13-14.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 6,3-9.

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.

Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione.
Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.

Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui,
sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 25,31-46.

La Parola del 2 novembre 2021
Gesù con i discepoli

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.

Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?

Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.

Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me.
E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna
».

“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria”

L’inizio della vita, per me, è la fine, e la fine, per me, l’inizio. (…) Io sono nato terra, dalla terra, e corpo, un corpo, corruttibile; sì, come essere corruttibile e, mortale che sono, passo un po’ di tempo sulla terra vivendo nella carne e muoio e, alla fine di questa vita, ne inizio un’altra. Lascio in terra il mio corpo destinato a risorgere, a vivere una vita senza fine nei secoli.

Ora, dunque, guardami, Dio; ora, lasciati commuovere, l’Unico, ora, abbi pietà di me! (…)

Ti prego, Maestro, ti supplico, concedimi questa misericordia, mio Salvatore, che il giorno in cui la mia anima lascerà il mio corpo, io possa, con un solo respiro, coprire di confusione tutti coloro che vengono ad attaccare me, tuo servo; che io possa attraversare la soglia senza danno, protetto dalla luce del tuo Spirito, e stare davanti al tuo tribunale, avendo con me, Cristo, la tua grazia divina per proteggermi e risparmiarmi ogni confusione!

Perché chi oserebbe presentarsi davanti a voi se non fosse rivestito di questa grazia, se non la possedesse dentro di sé e non fosse da essa illuminato? (…) Chi di noi potrà mai, minimamente, con le proprie forze o i propri sforzi vederLo, a meno che Egli stesso non mandi il Suo Spirito divino e attraverso di Lui conferisca all’infermità della nostra natura vigore, forza e potenza, a meno che Egli stesso non renda l’uomo capace di vedere la Sua stessa gloria, la Sua gloria divina?

Perché, altrimenti, nessun uomo vedrà o avrà la forza di vedere il Signore che viene nella gloria.

E così gli ingiusti saranno separati dai giusti, e i peccatori saranno separati dai giusti, e i peccatori saranno inghiottiti dalle tenebre, tutti coloro che quaggiù non possederanno la luce in se stessi; ma coloro che fin da questa vita erano uniti a Lui, allora saranno ancora uniti a Dio, in modo misterioso e molto reale dimoreranno inseparabilmente nella Sua intimità.

primo piano Eugenio
Eugenio Ruberto
La Parola del 2 novembre 2021
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