Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 2 gennaio 2025
2 gennaio prima dell’Epifania
- SS. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno (memoria)
- B. Marcolino Amanni da Forlì sacerdote O.P. (1317-1397)
Prima Lettura
Quello che avete udito da principio rimanga in voi.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 2,22-28
Figlioli, chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca. Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, così voi rimanete in lui come essa vi ha istruito.
E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo avere fiducia quando egli si manifesterà e non veniamo da lui svergognati alla sua venuta.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
R. Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Eb 1,1-2)
Alleluia.
Il Vangelo del 2 gennaio 2025
Dopo di me verrà uno che è prima di me.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,19-28
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore.
Santa Teresa d’Avila (1515-1582)
carmelitana, dottore della Chiesa
Il cammino di perfezione (trad. cb© evangelizo)
La nostra anima è destinata a Colui che è così grande
Lungi da voi l’eccessiva timidezza in cui cadono certe persone che la prendono per umiltà! No, l’umiltà non consiste nel rifiutare un favore che ci fa il re; ma nell’accettare riconoscendo quanto ne siamo indegni e nel rallegrarci di questo dono. Sarebbe veramente strana umiltà quella! Come! Il Sovrano della terra e dei cieli viene in me per colmarmi dei suoi favori e deliziarsi con me, e per umiltà non gli rispondo, né resto con lui, né accetto quanto mi dona! E lo lascio solo! E quando m’invita a presentargli le mie suppliche e me ne prega, io credessi di far prova di umiltà restando nella mia povertà! L’obbligherei ad andarsene perché non rispondo alle sue avances? Figlie mie, lasciate da parte questa pretesa umiltà. Trattate con lui come con un Padre, un Fratello, un Maestro, uno Sposo. Consideratelo ora in un modo, ora in un altro. Vi insegnerà lui stesso cosa dovete fare per accontentarlo. Dio è maestro onnipotente. Non ha forse in lui la libertà? Siccome ci ama, si mette a portata nostra. Un’anima principiante sarà turbata vedendosi così piccola destinata a richiudere in sé colui che è così grande. Ma il Signore non si manifesta a lei immediatamente: le aumenta poco a poco la capacità; la dispone e la prepara ai doni che vuole darle. Ho detto che porta in lui la libertà perché ha il potere di ingrandire il palazzo che è l’anima nostra.
Parole del Santo Padre
Ricevere il battesimo era segno esterno e visibile della conversione di coloro che ascoltavano la sua predicazione e si decidevano a fare penitenza. […] La conversione comporta il dolore per i peccati commessi, il desiderio di liberarsene, il proposito di escluderli per sempre dalla propria vita. Per escludere il peccato, bisogna rifiutare anzitutto ciò che è legato ad esso, le cose che sono legate al peccato e cioè bisogna rifiutare la mentalità mondana, la stima eccessiva delle comodità, la stima eccessiva del piacere, del benessere, delle ricchezze. L’esempio di questo distacco ci viene ancora una volta dal Vangelo di oggi nella figura di Giovanni il Battista: un uomo austero, che rinuncia al superfluo e ricerca l’essenziale. Ecco il primo aspetto della conversione: distacco dal peccato e dalla mondanità. Incominciare un cammino di distacco da queste cose. L’altro aspetto della conversione è la fine del cammino, cioè la ricerca di Dio e del suo regno. […] L’abbandono delle comodità e della mentalità mondana non è fine a sé stesso, […] ma è finalizzato al conseguimento di qualcosa di più grande, cioè il regno di Dio, la comunione con Dio, l’amicizia con Dio. (Angelus, 6 dicembre 2020)
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