Leggi e ascolta La Parola del 19 ottobre 2021
Martedì della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Sommario
- S. Paolo della Croce “Padre dei Passionisti” (1694-1775)
- B. Jerzy (Sergio) Popiełuszko sac. e martire (1947-1984)
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-15b.17-19.20b-21
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata anche la morte, poiché tutti hanno peccato, molto più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.
Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
Ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Signore ci ricorda che la vita è un cammino verso l’eternità; pertanto, siamo chiamati a far fruttificare tutti i talenti, senza mai dimenticare che «non abbiamo qui la città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura». In questa prospettiva, ogni istante diventa prezioso, per cui bisogna vivere e agire su questa terra avendo la nostalgia del cielo. I piedi sulla terra, camminare sulla terra, lavorare sulla terra, fare il bene sulla terra e il cuore nostalgico del cielo”. (Angelus, 11 agosto 2019)
Santa Caterina da Siena (1347-1380)
terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d’Europa
Lettera 85 a Nicola da Osimo, n° 39
“Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”
Accade spesso che un uomo lavori a qualcosa che non riesce come desiderava; la tristezza e la noia si impadroniscono allora della sua mente, ed egli dice a se stesso:
Sarebbe meglio rinunciare a questa impresa che mi ha portato via tanto tempo, senza alcun risultato, e cercare la pace e il riposo della mia anima. L’anima deve allora resistere con la fame dell’onore di Dio e della salvezza delle anime; deve confutare le parole dell’amor proprio, dicendo: Non voglio evitare e fuggire dal lavoro, perché non sono degno della pace e del riposo; voglio rimanere al posto che mi è stato affidato, e rendere coraggiosamente onore a Dio lavorando per lui e per il mio prossimo.
A volte il diavolo, per disgustarci dalle nostre imprese, ci fa dire, quando vediamo il tumulto del nostro spirito: offendo Dio più di quanto lo serva; sarebbe meglio abbandonare questa faccenda, non per disgusto, ma per non commettere più alcuna colpa.
O Padre carissimo, non ascoltare te stesso, non ascoltare il diavolo, quando ti mette questi pensieri nella mente e nel cuore; ma abbraccia le fatiche con gioia, con un desiderio santo e ardente, e senza alcun timore servile.
Non temere di offendere Dio, perché l’offesa consiste in una volontà perversa e colpevole. Quando la volontà non è secondo Dio, c’è peccato; ma quando l’anima è privata della consolazione che sperimentava nel recitare l’Ufficio e i salmi, quando non può pregare nel tempo, nel luogo e nella pace che vorrebbe avere, non perde lo sforzo, perché lavora per Dio.
Non deve essere influenzata da questo, specialmente quando è stanca nel servizio della Sposa di Cristo: tutto quello che facciamo per lei è così meritorio e così gradito a Dio che la nostra intelligenza non è in grado di capirlo o immaginarlo.
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