Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 18 giugno 2023
Sommario
XI Domenica del Tempo Ordinario
- S. Gregorio Barbarigo vescovo e cardinale (1625-1697)
- B. Osanna Andreasi di Mantova vergine (1449-1505)
Prima Lettura
Sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.
Dal libro dell’Èsodo
Es 19,2-6a
In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me.
Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 99 (100)
R. Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza. R.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. R.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione. R.
Seconda Lettura
Se siamo stati riconciliati per mezzo della morte del Figlio, molto più saremo salvati mediante la sua vita.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,6-11
Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo. (Mc 1,15)
Alleluia.
Il Vangelo del 18 giugno 2023
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,36-10,8
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù invò, ordinando loro:
«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Parola del Signore.
San Charles de Foucauld (1858-1916)
eremita e missionario nel Sahara
Sul Vangelo (trad. cb© evangelizo)
Siate compassionevoli!
Siate compassionevoli gli uni verso gli altri, guardate come Io lo sono verso di voi; come soffro, come ho pietà, compassione, di tutti i dolori, come sospiro con l’uno, come piango con l’altro…
Ho compassione dei loro lutti, malattie, inquietudini, della loro fame, debolezza, ignoranza, dei loro peccati soprattutto; non solo faccio del bene all’anima e al corpo, ma il mio Cuore ha una pietà, una compassione profonda per tutti i mali dell’anima e del corpo…
La compassione fa parte dell’amore in ogni cuore mortale e di ogni amore umano. Poiché vi comando l’amore a tutti i vostri fratelli, abbiate compassione di tutti i loro mali, grandi e piccoli, soffrite con loro per tutto ciò che soffrono, come ve ne ho dato tanti esempi…
Non dimenticate mai il dovere dell’amore: la compassione… Non dimenticate le mie lacrime e i miei sospiri e i miracoli che facevo, senza che mi fossero chiesti, per rendere figli morti alle loro madri ed ognuno di voi possa dire all’ultima ora: “Chi di voi ha pianto senza che abbia pianto con lui?” Oh!
Chi potrà dirlo sarà mille volte benedetto e potrà aggiungere: “Mi spinge la Carità di Cristo… Non son più io che vivo, è Cristo che vive in me” (2Co 5,14; Gal 2,20).
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Vangelo dice che Gesù «ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con Lui e per mandarli a predicare» (Mc 3,14), due cose: perché stessero con Lui e mandarli a predicare.
un aspetto che sembra contraddittorio: li chiama perché stiano con Lui e perché vadano a predicare. Verrebbe da dire: o l’una o l’altra cosa, o stare o andare. Invece no: per Gesù non c’è andare senza stare e non c’è stare senza andare. Non è facile capire questo, ma è così.
Cerchiamo di capire un po’ qual è il senso con cui Gesù dice queste cose.
Anzitutto non c’è andare senza stare: prima di inviare i discepoli in missione, Cristo – dice il Vangelo – li “chiama a sé” (cfr Mt 10,1). L’annuncio nasce dall’incontro con il Signore; ogni attività cristiana, soprattutto la missione, comincia da lì. Non si impara in un’accademia: no!
Incomincia dall’incontro con il Signore. Testimoniarlo, infatti, significa irradiarlo; ma, se non riceviamo la sua luce, saremo spenti; se non lo frequentiamo, porteremo noi stessi anziché Lui – mi porto io e non Lui –, e sarà tutto vano.
Dunque, può portare il Vangelo di Gesù solo la persona che sta con Lui. Uno che non sta con Lui non può portare il Vangelo. Porterà idee, ma non il Vangelo. Ugualmente, però, non c’è stare senza andare. Infatti seguire Cristo non è un fatto intimistico: senza annuncio, senza servizio, senza missione la relazione con Gesù non cresce. (Udienza generale, 15 febbraio 2023)
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