La Parola del 17 ottobre 2023
Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 17 ottobre 2023
Eugenio Ruberto * 29 agosto 2006 + 17 ottobre 2020
Martedì della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Ignazio di Antiochia vescovo e martire (memoria)
- B. Contardo Ferrini modello del laicato (1859-1902)
Prima Lettura
Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,16-25
Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. I cieli narrano la gloria di Dio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12)
Alleluia.
Il Vangelo del 17 ottobre 2023
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti!
Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Parola del Signore.
San Giovanni Maria Vianney (1786-1859)
sacerdote, curato d’Ars
Omelia per la settima domenica dopo Pentecoste (trad. cb© evangelizo)
L’elemosina per tutti!
Anche fossimo poverissimi, possiamo ancora fare l’elemosina e, per quanto grandi siano le nostre occupazioni, possiamo pregare il buon Dio senza per nulla disturbare i nostri affari, pregare sera e mattina, ed anche tutta la giornata. (…)
Diciamo che c’è una specie di elemosina che tutti possono fare. Vedete bene che l’elemosina non consiste solo nel nutrire quelli che hanno fame e nel donare abiti a chi non ne ha; piuttosto sono tutti i servizi resi al prossimo, sia per il corpo, sia per l’anima, quando lo facciamo con spirito di carità. Quando abbiamo poco, bene! diamo poco; e quando non abbiamo, prestiamo se lo possiamo.
Chi non può aiutare nel bisogno i malati, bene! può visitarli, dir loro qualche parola di consolazione, pregare per loro, affinché facciano buon uso della loro malattia. Sì, fratelli miei, tutto è grande e prezioso agli occhi del buon Dio, quando agiamo per motivo di religione e di carità, perché Gesù Cristo ci ha detto che ” un bicchiere d’acqua non resterà senza ricompensa” (Mt 10,42).
Vedete dunque, fratelli miei, che anche se siamo molto poveri, possiamo facilmente fare l’elemosina.
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’ipocrisia è il linguaggio del diavolo, è il linguaggio del male che entra nel nostro cuore e viene seminato dal diavolo. Il linguaggio ipocrita, non dirò che sia normale, ma è comune, è di tutti i giorni. L’apparire di un modo e l’essere in un altro.
Nella lotta per il potere, per esempio, le invidie, le gelosie ti fanno apparire un modo di essere e da dentro c’è il veleno per uccidere perché sempre l’ipocrisia uccide, sempre, prima o poi uccide.
Noi dobbiamo imparare ad accusarci: “Io ho fatto questo, io la penso così, cattivamente… Io ho invidia, io vorrei distruggere quello…”, quello che è dentro, nostro, e dircelo, davanti a Dio.
Questo è un esercizio spirituale che non è comune, non è abituale, ma cerchiamo di farlo: accusare noi stessi, vederci nel peccato, nelle ipocrisie, nella malvagità che c’è nel nostro cuore.
Perché il diavolo semina malvagità e dire al Signore: “Ma guarda Signore, come sono!”, e dirlo con umiltà. (Santa Marta, 15 ottobre 2019)
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Ultima modifica il 30 Novembre 2024 alle 11:50