Dio Padre

La Parola del 17 marzo 2021

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Il 17 ottobre 2020 alle ore 11 Eugenio è salito al Padre Nostro

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Mercoledì della IV settimana di Quaresima

Libro di Isaia 49,8-15.

Così dice il Signore: “Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo, per far risorgere il paese, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: Uscite, e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.

Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli.
Non soffriranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua.

Io trasformerò i monti in strade e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da mezzogiorno e da occidente e quelli dalla regione di Assuan”.

Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri.

Sion ha detto: “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”.
Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.

Salmi 145(144),8-9.13cd-14.17-18.

Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all’ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,17-30.

La Parola del 17 marzo 2021

In quel tempo, Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch’io opero».
Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Gesù riprese a parlare e disse: “In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.

Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.

Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso;
e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.

Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.

Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Santa Caterina da Siena (1347-1380)

terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d’Europa
L’obbedienza, cap. II, n. 155

Vivere l’obbedienza del Figlio

Obbedienza, chi compie la traversata senza fatica e arriva senza pericoli al porto della salvezza! Tu ti conformi al Verbo, mio Figlio unigenito; prendi il passaggio sulla barca della santissima Croce, pronta a soffrire ogni cosa piuttosto che evitare l’obbedienza del Verbo e contraddire la sua dottrina.

Della santissima Croce hai fatto una tavola dove ti nutri di anime, inscalfibile nell’amore al prossimo. Tutta impregnata di umiltà, non hai minima invidia del bene altrui, fuori della mia volontà. Vai diritta, senza un minimo ripensamento; rendi leale il cuore, senza alcuna finzione, possiedi amore generoso, esente da ogni interesse. Sei un’aurora che annuncia la luce del divino amore!

Sei un sole che riscalda, perché senza sosta sei infuocata dalla carità! Sei tu che fai germogliare la terra, poiché grazie a te tutti gli organi del corpo, tutte le facoltà dell’anima producono frutti di vita, per se stessa e per il prossimo. Sei tutta bella, perché mai l’ira turba il tuo viso, che conserva inalterabile la serenità della forza e la grazia che diffonde l’amabile pazienza.

Quanto grande ti fa la tua lunga perseveranza! Così grande, che vai dalla terra al cielo, poiché è per te e per te sola che lo si può aprire. Sei una perla nascosta, sconosciuta, calpestata dal mondo, e sei la prima a denigrarti e a metterti sotto i piedi di tutti.

Eppure è così grande la tua potenza che nessuno può comandarti: sei libera della mortale schiavitù della sensualità, che ingoiava la tua dignità. Uccidendo questo nemico con l’odio e il disprezzo della volontà propria, hai riconquistato la tua libertà.

Ultimo aggiornamento il 23 Giugno 2022 by Remigio Ruberto


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