Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 16 ottobre 2023
Lunedì della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Marguerite-Marie Alacoque vergine (1647-1690)
- S. Gerardo Maiella religioso redentorista (1726-1755)
Prima Lettura
Per mezzo di Cristo abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,1-7
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore;
per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore si è ricordato del suo amore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)
Alleluia.
Il Vangelo del 16 ottobre 2023
Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore.
Libro delle ore del Sinai (9° secolo)
Canone in onore della croce e della Risurrezione, SC 486 (trad. cb© evangelizo)
“Giona fu un segno …, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà”
Giona, nelle viscere del mostro marino, le braccia distese a forma di croce, prefigurava chiaramente la Passione che ci salva e, uscendone il terzo giorno, ha delineato la tua trascendente Risurrezione, Cristo nostro Dio, che nella tua carne sei stato inchiodato ad un albero e, risorgendo il terzo giorno, hai illuminato il mondo.
Tu, il Figlio per natura, il Verbo mosso a pietà, hai assunto nel tuo essere la forma dei figli della terra, spogliato della tua dignità, e porti in te l’una e l’altra forma, quella della divinità, consustanziale al Padre, e quella dell’umanità, mortale, che hai pure in tutta verità: perciò, nella tua natura mortale, hai sopportato le sofferenze della Passione. (…)
I morti riprendono vita, tutti insieme risorgono dalle loro tombe, mentre tu sei issato sulla croce, oh Cristo, poiché l’Inferno temeva di affrontarti, per paura di questa nuova vita che lo faceva trovare solo, prigioniero e senza scampo: ma alla fine, contato fra i morti, dopo avergli fatto restituire coloro che aveva ingoiato, sei risorto il terzo giorno.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Giona è stato dentro la balena tre notti e tre giorni, riferimento a Gesù nel sepolcro – alla sua morte e alla sua Risurrezione – e quello è il segno che Gesù promette, contro l’ipocrisia, contro questo atteggiamento di religiosità perfetta, contro questo atteggiamento di un gruppo di farisei.
Il segno di Giona, il vero, è quello che ci dà la fiducia di essere salvati per il sangue di Cristo. Quanti cristiani, quanti ce ne sono, pensano che saranno salvati soltanto per quello che loro fanno, per le loro opere. Le opere sono necessarie, ma sono una conseguenza, una risposta a quell’amore misericordioso che ci salva.
Ma le opere sole, senza questo amore misericordioso non servono. Sono due parole nella prima lettura che si collegano con questo. Paolo dice di se stesso che è apostolo non perché ha studiato questo, no: apostolo per chiamata. E ai cristiani dice: “Siete voi chiamati da Gesù Cristo”.
Il segno di Giona ci chiama: seguire il Signore – peccatori siamo tutti – con umiltà, con mitezza. C’è una chiamata, anche una scelta. (Santa Marta, 14 ottobre 2013)
Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 by Remigio Ruberto
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