Padre Nostro - commento al Vangelo del 24-7-22

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 16 maggio 2024

Giovedì della VII settimana di Pasqua

Prima Lettura

È necessario che tu dia testimonianza anche a Roma.

Dagli Atti degli Apostoli
At 22,3023,6-11

In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l’assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 15 (16)

R. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli ìnferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.


 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Siano tutti una cosa sola,
come tu, Padre, sei in me e io in te,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Gv 17,21)

Alleluia.

Il Vangelo del 16 maggio 2024

Siano perfetti nell’unità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore.

Simeone il Nuovo Teologo (ca 949-1022)

monaco greco

Inni 47, SC 196 (trad. cb© evangelizo)

“… Perché contemplino la mia gloria!” (Gv 17,24)

Tu che sei lassù col Padre e ti trovi con noi, (…) ci hai mostrato la luce della tua gloria immacolata, dammela, sì, ancora adesso, ed essa non mi lasci più! Dammi di contemplare sempre in essa, o Verbo, di cogliere come è la tua bontà inaccessibile, tocca e fulmina la mia intelligenza, trasporta il mio spirito, e accendi nel mio cuore il fuoco del tuo amore! E’ questa luce che, dispiegandosi in fiamma del desiderio divino, mi fa vedere meglio la tua gloria, o mio Dio; mentre ti adoro , ti supplico, Figlio di Dio, accordami questa gloria, da subito e per l’avvenire, di possederla e per mezzo di essa contemplare, Dio, eternamente! (…) Sì, Pastore compassionevole, buono e dolce, che vuoi la salvezza di tutti coloro che credono in te, abbi pietà, esaudisci la preghiera che ti rivolgo: Non irritarti, non volgere da me il tuo volto, ma insegnami a compiere la tua volontà, poiché non cerco che la mia volontà si faccia, ma la tua, al fine di servire te, Misericordioso! Ti scongiuro, abbi pietà, tu che sei per natura pietoso, e fa’ ciò che è utile alla mia anima miserabile, perché tu, tu solo sei il Dio amico dell’uomo, increato, senza fine, onnipotente, veramente, vita e luce di coloro che ti amano e sono attraverso te, Amico dell’uomo, così tanto amati! Mettimi fra loro, Maestro, e della tua gloria divina rendimi partecipe, fammi coerede, poiché a te, Padre, col Figlio coeterno e lo Spirito Santo, appartiene la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Dobbiamo essere uno, una sola cosa, come Gesù e il Padre sono una sola cosa. Questa è proprio la sfida di tutti noi cristiani: non lasciare posto alla divisione fra noi, non lasciare che lo spirito di divisione, il padre della menzogna entri in noi. Cercare sempre l’unità. […] Gesù prega perché noi siamo uno, una sola cosa. E la Chiesa ha tanto bisogno di questa preghiera di unità”. E un altro consiglio che Gesù ha dato in questi giorni di congedo è di rimanere in Lui: ‘Rimanete in me’. E chiede questa grazia […] ‘Padre, voglio che quelli che mi hai dato, anch’essi siano con me dove sono io’. Cioè, che questi rimangano là, con me. Il rimanere in Gesù, in questo mondo, finisce nel rimanere con Lui ‘perché contemplino la mia gloria’. (Omelia da Santa Marta, 21 maggio 2015)

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Omelia di Papa Francesco a Santa Marta del 21 maggio 2015

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