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Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 16 gennaio 2025
Giovedì della I settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Josè Vaz presbitero e fondatore (1651-1711)
- B. Giuseppe A. Tovini terziario francescano (1841-1897)
Prima Lettura
Esortatevi a vicenda, finché dura questo oggi.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 3,7-14
Fratelli, come dice lo Spirito Santo:
«Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant’anni le mie opere.
Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: hanno sempre il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
Così ho giurato nella mia ira:
non entreranno nel mio riposo».
Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 94 (95)
R.Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere. R.
Per quarant’anni mi disgustò quella generazione
e dissi: “Sono un popolo dal cuore traviato,
non conoscono le mie vie”.
Perciò ho giurato nella mia ira:
non entreranno nel luogo del mio riposo». R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo. (Cf. Mt 4,23)
Alleluia.
Il Vangelo del 16 gennaio 2025
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore.

Santa Teresa di Calcutta (1910-1997)
fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
Lettera alle sue collaboratrici del 10/04/1974 (trad. cb© evangelizo)
«Mosso a compassione, Gesù stese la mano, lo toccò»
I poveri sono assetati di acqua, ma anche di pace, di verità e di giustizia. I poveri sono nudi ed hanno bisogno di vestiti, ma anche di umana dignità e di compassione per i loro peccati. I poveri non hanno casa ed hanno bisogno di un riparo fatto di mattoni, ma anche di un cuore gioioso, pieno di amore e misericordia. Sono malati ed hanno bisogno di cure mediche, ma anche di una mano che venga in loro aiuto e di un sorriso che li accolga. Gli esclusi, i prigionieri, gli alcolisti, i moribondi, chi è scartato, non amato, chi è solo e abbandonato, gli emarginati, gli intoccabili, i lebbrosi, (…) coloro che sono nel dubbio e nella confusione, coloro che non hanno ricevuto la luce di Cristo, gli affamati della parola e della pace di Dio, le anime tristi e afflitte, (…) coloro che sono un peso per la società, che hanno perso ogni speranza e fiducia nella vita, hanno dimenticato come si sorride e non sanno più cosa significa ricevere un po’ di calore umano, un gesto d’amore e d’amicizia – tutti, si rivolgono a noi per avere un conforto. Se noi voltiamo loro le spalle, voltiamo le spalle a Cristo.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Vangelo di oggi (cfr Mc 1,40-45) ci presenta l’incontro fra Gesù e un uomo malato di lebbra. I lebbrosi erano considerati impuri e, secondo le prescrizioni della Legge, dovevano rimanere fuori dal centro abitato. Erano esclusi da ogni relazione umana, sociale e religiosa: per esempio, non potevano entrare in sinagoga, non potevano entrare nel tempio, pure religiosamente. Gesù, invece, si lascia avvicinare da quell’uomo, si commuove, addirittura stende la mano e lo tocca. Questo è impensabile in quel tempo. Così, Egli realizza la Buona Notizia che annuncia: Dio si è fatto vicino alla nostra vita, ha compassione per le sorti dell’umanità ferita e viene ad abbattere ogni barriera che ci impedisce di vivere la relazione con Lui, con gli altri e con noi stessi. Si è fatto vicino… Vicinanza. Ricordatevi bene questa parola, vicinanza. Compassione: il Vangelo dice che Gesù vedendo il lebbroso, ne ebbe compassione. E tenerezza. Tre parole che indicano lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza. (…) E permettetemi qui un pensiero a tanti bravi sacerdoti confessori che hanno questo atteggiamento: di attirare la gente, tanta gente che si sente niente, si sente “al pavimento” per i suoi peccati… Ma con tenerezza, con compassione… Bravi quei confessori che non sono con la frusta in mano, ma soltanto per ricevere, ascoltare, e dire che Dio è buono e che Dio perdona sempre, che Dio non si stanca di perdonare. (Angelus, Piazza San Pietro, 14 febbraio 2021)
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