Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 15 settembre 2023
Beata Vergine Maria Addolorata, Memoria
- S. Caterina da Genova vedova e mistica (1447-1510)
- B. Paolo Manna missionario P.I.M.E. e fondatore (1872-1952)
Prima Lettura
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 5,7-9
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 30 (31)
R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio. R.
Vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi. R.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. R.
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori. R.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia. R.
SEQUENZA [facoltativa]
[Addolorata, in pianto [Stabat Mater dolorósa
la Madre sta presso la Croce iuxta crucem lacrimósa,
da cui pende il Figlio. dum pendebat fílius.
Immersa in angoscia mortale Cuius ánimam geméntem,
geme nell’intimo del cuore contristátam et doléntem
trafitto da spada. pertransívit gládius.
Quanto grande è il dolore O quam tristis et afflícta
della benedetta fra le donne, fuit illa benedícta
Madre dell’Unigenito! Mater Unigéniti!
Piange la Madre pietosa Quae maerébat et dolébat,
contemplando le piaghe pia Mater, dum vidébat
del divino suo Figlio. Nati poenas íncliti!
Chi può trattenersi dal pianto Quis est homo, qui non fleret,
davanti alla Madre di Cristo Matrem Christi si vidéret
in tanto tormento? in tanto supplício?
Chi può non provare dolore Quis non posset contristári,
davanti alla Madre Christi Matrem contemplári
che porta la morte del Figlio? doléntem cum filio?
Per i peccati del popolo suo Pro peccátis suae gentis
ella vede Gesù nei tormenti vidit Iesum in torméntis
del duro supplizio. et flagellis subditum.
Per noi ella vede morire Vidit suum dulcem natum
il dolce suo Figlio, moriéndo desolátum,
solo, nell’ultima ora. dum emisit spíritum.
O Madre, sorgente di amore, Eia Mater, fons amóris,
fa’ ch’io viva il tuo martirio, me sentíre vim dolóris
fa’ ch’io pianga le tue lacrime. fac, ut tecum lúgeam!
Fa’ che arda il mio cuore Fac, ut árdeat cor meum
nell’amare il Cristo-Dio, in amándo Christum Deum,
per essergli gradito.] ut sibi compláceam.]
Ti prego, Madre santa: Sancta Mater, istud agas,
siano impresse nel mio cuore crucifíxi fige plagas
le piaghe del tuo Figlio. cordi meo válide.
Uniscimi al tuo dolore Tui nati vulneráti,
per il Figlio tuo divino tam dignáti pro me pati,
che per me ha voluto patire. poenas mecum dívide.
Con te lascia ch’io pianga Fac me vere tecum flére,
il Cristo crocifisso crucifíxo condolére
finché avrò vita. donec ego vixero.
Restarti sempre vicino Iuxta crucem tecum stare
piangendo sotto la croce: et me tibi sociáre
questo desidero. in planctu desidero.
O Vergine, santa tra le vergini, Virgo virginum praeclára,
non respingere la mia preghiera, mihi iam non sis amára:
e accogli il mio pianto di figlio. fac me tecum plángere.
Fammi portare la morte di Cristo, Fac, ut portem Christi mortem,
partecipare ai suoi patimenti, passiónis fac consórtem,
adorare le sue piaghe sante. et plagas recólere.
Ferisci il mio cuore con le sue ferite, Fac me plagis vulnerári,
stringimi alla sua croce, fac me Cruce inebriári
inèbriami del suo sangue. et cruóre Fílii.
Nel suo ritorno glorioso Flammis ne urar succénsus,
rimani, o Madre, al mio fianco, per te, Virgo, sim defénsus
salvami dall’eterno abbandono. in die iudícii.
O Cristo, nell’ora del mio passaggio Christe, cum sit hinc exíre,
fa’ che, per mano a tua Madre, da per matrem me veníre
io giunga alla mèta gloriosa. ad palmam victóriae.
Quando la morte dissolve il mio corpo Quando corpus moriétur,
aprimi, Signore, le porte del cielo, fac, ut animae donétur
accoglimi nel tuo regno di gloria. paradísi glória.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beata la Vergine Maria,
perché senza morire meritò, sotto la croce del Signore,
la palma del martirio.
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 15 settembre 2023
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 19,25-27
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
«Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo:
«Ecco tua madre!».
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Parola del Signore.
Sant’Amedeo di Losanna (1108-1159)
monaco cistercense, poi vescovo
Omelia mariale V, SC 72 (trad. cb© evangelizo)
“In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre” (Gv 19,25)
Ci sono due specie di martirio: uno manifesto, uno segreto; uno visibile, l’altro nascosto; uno nella carne, l’altro nel cuore. (…) Il martirio del cuore supera i tormenti della carne.
Anche la gloriosa Vergine ha trionfato in questo genere di dolore, tanto più gloriosa in quanto era più vicina quando, avvinta alla croce adorabile della passione del Signore, ella attinse al calice, bevve la passione e, dissetata al torrente dei dolori, sopportò un dolore per sempre ineguagliabile.
Corse al seguito di Gesù non solo all’odore dei suoi profumi, ma nell’abbondanza dei suoi dolori; non solo nella gioia delle consolazioni, ma anche al traboccare delle sofferenze.
Madre, vedeva suo Figlio, il vero Salomone, col diadema di cui l’aveva coronato e, lei stessa coronata di una corona d’afflizione andava al suo seguito.
Stava in piedi presso la croce (Gv 19,25) per guardare (…) la testa dolcissima di suo Figlio, unta dell’olio di elezione rispetto ai suoi compagni, colpita con una canna e coronata di spine. Vedeva il più bello dei figli degli uomini che non aveva più alcun splendore né bellezza.
Vedeva disprezzato e spinto all’ultimo posto colui che è esaltato al di sopra di tutti i popoli. Vedeva il Santo dei santi crocifisso con gli scellerati e gli empi.
Vedeva abbassarsi gli occhi di quest’uomo sublime, e chinarsi la testa di colui che sostiene l’universo, appoggiata sulle spalle, spegnersi il serenissimo volto di Dio e dileguarsi la sua bellezza.
PAROLE DEL SANTO PADRE
La sua fede è compassionevole. Colei che si è definita “la serva del Signore” (cfr Lc 1,38) e che, con premura materna, si è preoccupata di non far mancare il vino alle nozze di Cana (cfr Gv 2,1-12), ha condiviso con il Figlio la missione della salvezza, fino ai piedi della Croce.
In quel momento, nel dolore straziante vissuto sul Calvario, Ella ha compreso la profezia di Simeone: «Anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,35).
La sofferenza del Figlio morente, che prendeva su di sé i peccati e i patimenti dell’umanità, ha trafitto anche Lei.
Gesù lacerato nella carne, Uomo dei dolori sfigurato dal male (cfr Is 53,3); Maria, lacerata nell’anima, Madre compassionevole che raccoglie le nostre lacrime e nello stesso tempo ci consola, indicandoci in Cristo la vittoria definitiva.
E Maria Addolorata, sotto la croce, semplicemente rimane. Sta sotto la croce. Non scappa, non tenta di salvare sé stessa, non usa artifici umani e anestetizzanti spirituali per sfuggire al dolore. Questa è la prova della compassione: restare sotto la croce. Restare col volto segnato dalle lacrime, ma con la fede di chi sa che nel suo Figlio Dio trasforma il dolore e vince la morte.
E anche noi, guardando la Vergine Madre Addolorata, ci apriamo a una fede che si fa compassione, che diventa condivisione di vita verso chi è ferito, chi soffre e chi è costretto a portare croci pesanti sulle spalle.
Una fede che non rimane astratta, ma ci fa entrare nella carne e ci fa solidali con chi è nel bisogno. Questa fede, con lo stile di Dio, umilmente e senza clamori, solleva il dolore del mondo e irriga di salvezza i solchi della storia. (Omelia, Šaštín, Slovacchia, 15 settembre 2021)
Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 by Remigio Ruberto
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