Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 15 novembre 2024

Venerdì della XXXII settimana delle ferie del Tempo Ordinario 

Prima Lettura

Chi rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.

Dalla seconda lettera di san Giovanni apostolo
2Gv 1a.3-9
 
Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.
E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore.
Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 118 (119)

R. Beato chi cammina nella legge del Signore.

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.
 
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te. R.
 
Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina. (Lc 21,28)

Alleluia.

Il Vangelo del 15 novembre 2024

Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,26-37
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Parola del Signore.

Vangelo di Gesù Cristo podcast
Il Vangelo del giorno
La Parola del 15 novembre 2024
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San Romano il Melode (?-ca 560)

compositore d’inni greco

Inno di Noè, SC 99 (trad. cb© evangelizo)

Dio attende il tempo della nostra conversione

Quando penso alla minaccia sui colpevoli al tempo di Noè, tremo, dato che anch’io mi sono macchiato di peccati abominevoli (…). Gli uomini di allora il Creatore li minacciò prima, perché aspettava che si convertissero. Anche per noi verrà la fine, sconosciuta a noi come è nascosta agli angeli (Mt 24,36). Nell’ultimo giorno, Cristo, Signore dei secoli, verrà sulle nubi per giudicare la terra, come l’ha visto Daniele (7,13). Prima che ricada su di noi quest’ultima ora, supplichiamo Cristo dicendogli: “Salvaci tutti, per l’amore che hai per noi, Redentore dell’universo”. (…)      Vedendo la cattiveria che allora regnava, l’amico degli uomini disse a Noè: “È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza (Gen 6,13). Ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione (Gen 7,1). (…) Prendi del legno e fatti un’arca (…); come una matrice, porterà i semi delle specie future. La farai come una casa, ad immagine della Chiesa. (…) In lei ti custodirò, tu che gridi verso di me con fede: ‘Salvaci tutti, per l’amore che hai per noi, Redentore dell’universo’”.      L’eletto compì con intelligenza la sua opera(…), e gridò con fede agli uomini senza fede: “Presto! Abbandonate il peccato, rigettate la cattiveria, pentitevi! Lavate le vostre anime sporche nelle lacrime, riconciliatevi con la fede al nostro Dio potente(…)” Ma i figli della perdizione non si convertirono. Alla perversità aggiunsero l’indurimento del cuore. Da quel momento Noè implorò Dio piangendo: “Una volta mi hai fatto uscire dal seno di mia madre; salvami ancora in quest’arca che viene in mio aiuto. Vado a chiudermi in questa specie di tomba, ma quando mi chiamerai, ne uscirò per la tua potenza! In essa è prefigurata fin da ora la risurrezione di tutti gli uomini, quando salverai i giusti dal fuoco, come mi salverai dagli assalti del male strappandomi agli empi, me che grido con fede a te, il Giudice compassionevole: ‘Salvaci tutti, per l’amore che hai per noi, Redentore dell’universo’”.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Dobbiamo essere svegli, attenti, vigilanti. Gesù ci avverte: c’è il pericolo di non accorgerci della sua venuta ed essere impreparati alla sua visita. Ho ricordato altre volte quanto diceva Sant’Agostino: «Temo il Signore che passa» (Serm. 88,14.13), cioè temo che Lui passi e io non lo riconosca! Infatti, di quelle persone del tempo di Noè, Gesù dice che mangiavano e bevevano «e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti» (v. 39). Facciamo attenzione a questo: non si accorsero di nulla! Erano presi dalle loro cose e non si resero conto che stava per venire il diluvio. Infatti Gesù dice che, quando Lui verrà, «due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato» (v. 40). Ma qual è la differenza? In che senso? Semplicemente che uno è stato vigilante, aspettava, capace di scorgere la presenza di Dio nella vita quotidiana; l’altro, invece, era distratto, ha “tirato a campare” e non si è accorto di nulla.  Proviamo a chiederci: sono consapevole di ciò che vivo, sono attento, sono sveglio? Cerco di riconoscere la presenza di Dio nelle situazioni quotidiane, oppure sono distratto e un po’ travolto dalle cose? Se non ci accorgiamo oggi della sua venuta, saremo impreparati anche quando verrà alla fine dei tempi. (Angelus, 27 novembre 2022)


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