La Parola del 15 novembre 2022
Leggi e ascolta La Parola del 15 novembre 2022
Martedì della XXXIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Albert der Große vescovo e dottore della Chiesa († 1280)
- B. Maddalena Caterina Morano suora F.M.A. (1847-1908)
Prima Lettura
Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 3,1-6.14-22
Io Giovanni, udii il Signore che mi diceva:
«All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi:
“Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio.
Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi:
“Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo.
Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla.
Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti.
Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 14 (15)
R. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono.
Oppure:
R. Ci accoglierai, Signore, nella gioia del tuo regno.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati. (1Gv 4,10b)
Alleluia.
Vangelo
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore.
San Tommaso Moro (1478-1535)
statista inglese, martire
Trattato per il corpo benedetto di nostro Signore
«Oggi la salvezza è entrata in questa casa»
Riceviamo Gesù nell’eucaristia, come fece il buon pubblicano Zaccheo(…); egli scese in fretta dall’albero e pieno di gioia accolse Gesù nella sua casa.
Non si accontentò di riceverLo con una gioia effimera, frutto di un affetto superficiale(…); lo dimostrò con le sue opere virtuose. Sentì subito il dovere di ricompensare tutti gli uomini che aveva defraudato, e con grande generosità: per ogni moneta ne avrebbe restituite quattro, inoltre si impegnò a distribuire subito ai poveri la metà di tutti i suoi averi; notate bene: immediatamente, senza rimandare all’indomani. (…)
Come quest’uomo ricevette in casa sua nostro Signore con tanta solerzia, prontezza di spirito, gioia ed esultanza spirituale, Egli ci dia la grazia di ricevere il Suo sangue ed il Suo corpo benedetto, la Sua santa anima ed insieme la Sua onnipotente Divinità, tanto nella nostra anima quanto nel nostro corpo.
E che il frutto delle nostre opere buone possa testimoniare che Lo riceviamo degnamente, con una fede abbondante e col fermo proposito di condurre una vita santa, che si impone a tutti coloro che ricevono la Comunione. Allora Dio (…) dirà alla nostra anima, come disse a Zaccheo: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il primo sguardo non è di Zaccheo, ma di Gesù, che tra tanti volti che lo circondavano – la folla – cerca proprio quello.
Lo sguardo misericordioso del Signore ci raggiunge prima che noi stessi ci rendiamo conto di averne bisogno per essere salvati.
E con questo sguardo del divino Maestro comincia il miracolo della conversione del peccatore.
Infatti Gesù lo chiama, e lo chiama per nome: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» dice Gesù. (Angelus, 3 novembre 2019)
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