La Parola del 15 dicembre 2024
Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 15 dicembre 2024
III Domenica di Avvento – “Gaudete”
- S. Virginia Centurione Bracelli vedova e fond. (1587-1651)
- S. Maria Crocifissa Di Rosa vergine e fond. (1813-1855)
Prima Lettura
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.
Dal libro del profeta Sofonìa
Sof 3,14-17
Rallégrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Da Is 12,2-6
R. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. R.
Seconda Lettura
Il Signore è vicino!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fil 4,4-7
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Si dice il Credo.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. (Is 61,1 (cit. in Lc 4,18)
Alleluia.
Il Vangelo del 15 dicembre 2024
E noi che cosa dobbiamo fare?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 3,10-18
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
Parola del Signore.
Santa Caterina da Siena (1347-1380)
terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d’Europa
Lettera 69 a Maestro Andrea di Vanni (trad. cb© evangelizo)
Imparate l’umiltà sincera da Gesù!
Vi prego, carissimo figliolo nel dolce Gesù, che impariate da questo dolce e immacolato Agnello a stare sempre in basso per vera umiltà, affinché conserviate e cresciate nella virtù in qualunque stato siete. Poiché per colui che è umile, tutte le opere spirituali e temporali gli valgono per la vita eterna, perché le fa con la grazia. Le opere temporali gli danno la vita, perché le fa con l’occhio fisso in Dio; e se sono spirituali gettano odore di virtù dinnanzi a Dio e agli uomini nel mondo: e se è chiamato a comandare, diffonde il buon profumo della santa giustizia; infatti chi è umile non fa ingiustizia verso il prossimo, né dispiacere, ma lo ama come se stesso. Vi prego quindi carissimo figlio che ora, nel vostro stato, rendete sempre giustizia al piccolo come al grande, al povero come al ricco; rendete egualmente a ciascuno quanto gli è dovuto, secondo la giustizia accompagnata dalla misericordia. Sono certa che la bontà di Dio ve lo farà fare; ed io vi invito a farlo quanto so e posso. Siate in questo dolce Avvento e nella santa festa accanto al presepio dell’umile Agnello. Vi troverete Maria che adora suo Figlio; peregrina in tanta povertà, che possiede la ricchezza del Figlio di Dio, non ha panni adatti per avvolgerlo, né fuoco per riscaldarlo, lui, il Fuoco divino, l’Agnello senza macchia; sono gli animali chini sul corpo del Bambino a riscaldarlo col loro fiato. Non devono vergognarsi l’orgoglio e le delizie degli uomini e ricchezze del mondo alla vista di un Dio tanto umiliato?
PAROLE DEL SANTO PADRE
Questa dichiarazione, questa testimonianza, rivela lo spirito di servizio di Giovanni. Egli era stato inviato a preparare la strada al Messia e l’aveva fatto senza risparmiarsi. Umanamente si potrebbe pensare che gli venga riconosciuto un “premio”, un posto di rilievo nella vita pubblica di Gesù. Invece no. Giovanni fa così: mette i suoi discepoli sulle orme di Gesù. Non è interessato ad avere un seguito per sé; ottenere prestigio, successo. Fratelli, sorelle, proviamo a chiederci: siamo capaci di fare posto agli altri? Di ascoltarli, di lasciarli liberi, di non legarli a noi pretendendo riconoscimenti? Anche di lasciarli parlare, a volte. Non dire: “Ma tu non sai niente!”. Lasciar parlare, fare posto agli altri. Attiriamo gli altri a Gesù o a noi stessi? E ancora, sull’esempio di Giovanni: sappiamo gioire del fatto che le persone prendano la loro strada e seguano la loro chiamata, anche se questo comporta un po’ di distacco nei nostri confronti? Ci rallegriamo per i loro traguardi, con sincerità e senza invidia? Questo è lasciare crescere gli altri. (Angelus 15 gennaio 2023)
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