Leggi e ascolta La Parola del 15 dicembre 2022
Giovedì della III settimana di Avvento
- S. Virginia Centurione Bracelli vedova e fond. (1587-1651)
- S. Maria Crocifissa Di Rosa vergine e fond. (1813-1855)
Prima Lettura
Come una donna abbandonata ti ha richiamata il Signore.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 54,1-10
Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori,
perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.
Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza possederà le nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.
Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 29 (30)
R. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera è ospite il pianto
e al mattino la gioia. R.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. (Cf. Lc 3,4.6)
Alleluia.
Vangelo
Giovanni è il messaggero che prepara la via al Signore.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,24-30
Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto.
Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».
Parola del Signore.
San Charles de Foucauld (1858-1916)
eremita e missionario nel Sahara
Lettera a Père Jérôme del 19 maggio 1898
« Che cosa siete andati a vedere nel deserto? »
Occorre passare dal deserto e soggiornarvi per ricevere la grazia di Dio.
Là ci si vuota, là si caccia fuori da sé tutto ciò che non è Dio e si vuota totalmente questa piccola casa della propria anima per lasciare tutto il posto a Dio solo. Gli Ebrei sono passati dal deserto, Mosè vi ha vissuto prima di ricevere la sua missione, san Paolo, san Giovanni Crisostomo si sono anche loro preparati nel deserto. (…)
È un tempo di grazia, è un periodo attraverso il quale ogni anima che vuole fare frutti deve necessariamente passare. Essa ha bisogno di questo silenzio, di questo raccoglimento, di questo oblio di tutto il creato, in mezzo ai quali Dio stabilisce il suo regno e forma in essa lo spirito interiore: la vita intima con Dio, la conversazione dell’anima con Dio nella fede, la speranza e la carità.
Dopo, l’anima farà frutti, esattamente nella misura in cui l’uomo interiore sarà stato formato in essa (Ef 3,16). (…) Un uomo può dare soltanto quello che ha; e soltanto nella solitudine, nella vita da solo a solo con Dio, nel raccoglimento profondo dell’anima che dimentica tutto per vivere da sola, in unione con Dio, Dio si dona interamente a chi si dona, così, interamente a lui.
Datevi interamente a lui solo(…) ed egli si darà interamente a voi. (…) Guardate san Paolo, san Benedetto, san Patrizio, san Gregorio Magno, e tanti altri, che lungo tempo di raccoglimento e di silenzio hanno vissuto! Salite più in alto: guardate san Giovanni Battista, guardate Nostro Signore.
Nostro Signore non ne aveva alcun bisogno, ma ha voluto lasciarci un esempio.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Questa è stata la tappa più difficile di Giovanni, perché il Signore aveva uno stile che lui non aveva immaginato, a tal punto che nel carcere – perché era in carcere, in quel tempo – ha sofferto non solo il buio della cella, ma il buio nel suo cuore: ‘Ma, sarà questo? Non avrò sbagliato? Perché il Messia ha uno stile tanto alla mano…
Non si capisce…’. E siccome era uomo di Dio, chiede ai suoi discepoli di andare da Lui a domandare: ‘Ma, sei Tu davvero, o dobbiamo aspettare un altro?’ (…)
Anche è bello pensare la vocazione del cristiano così.
Un cristiano non annunzia se stesso, annunzia un altro, prepara il cammino a un altro: al Signore (…)
E un cristiano dev’essere un uomo che sappia abbassarsi perché il Signore cresca, nel cuore e nell’anima degli altri. (Omelia da Santa Marta, 24 giugno 2014)
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