Marta e Maria

Tempo di lettura: 6 minuti

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 14 aprile 2025

Lunedì della Settimana Santa

Prima Lettura

Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce.

(Primo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-7

«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento».
Così dice il Signore Dio,
che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 26 (27)

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.

Quando mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere. R. 

Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia. R. 

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Salve, nostro Re:
tu solo hai compassione di noi peccatori.

Lode e onore a te, Signore Gesù!
 

Il Vangelo di oggi 14 aprile 2025

Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,1-11

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Parola del Signore.

resurrezione
Il Vangelo del giorno
La Parola del 14 aprile 2025
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Guglielmo di Saint-Thierry (ca 1085-1148)

monaco benedettino poi cistercense

Preghiere meditative, n° 5 (trad. cb© evangelizo)

“Tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento”

Dalla mia infanzia ho sempre peccato e tu non hai cessato di farmi del bene. (…) Tuttavia, Signore, si muti in misericordia il tuo giudizio. Cogli l’occasione del peccato per condannare il peccato. (…) Voglia tu trovare il mio cuore degno del tuo perfetto amore, il suo calore intenso faccia uscire da me e consumi tutto il veleno del peccato! Metta a nudo e anneghi nelle lacrime dei miei occhi tutta l’infezione della mia coscienza. La tua croce crocifigga tutto quanto la concupiscenza della carne, degli occhi e l’orgoglio della vita hanno rovinato a causa della mia lunga negligenza. Signore, chi vuole può sentire e burlarsi della mia confessione: mi guardi mentre mi piego con la peccatrice ai piedi della tua misericordia, bagnandoli di lacrime del mio cuore, versandovi il profumo di una tenera devozione (Lc 7,38). Tutte le mie risorse, per quanto povere siano, corpo o anima, siano versate per comprare il profumo che ti piace. Lo verserò sul tuo capo, tu di cui il capo è Dio; e sui tuoi piedi, tu di cui la frangia è la nostra natura inferma. Se il fariseo mormora, tu, mio Dio, abbi pietà di me! Se il ladro che tiene il laccio della borsa digrigna i denti, non m’importa di dispiacere ad alcuno, pur di piacere a te. O amore del mio cuore, ogni giorno, anzi senza posa, io ti versi quel profumo, poiché versandolo su di te, lo versi anche su di me. (…) Dammi di farti lealmente il dono di tutto quanto ho, di tutto quanto so, di tutto quanto sono, di tutto quanto posso! Non mi tenga nulla! Sono lì, ai piedi della tua misericordia; lì resterò, piangerò, fino a sentire la tua dolce voce, il giudizio della tua bocca, la sentenza della tua giustizia e della mia: “Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato” (Lc 7,47).

PAROLE DEL SANTO PADRE

Vorrei oggi soffermarmi su una parola di Gesù. Sei giorni prima della Pasqua – siamo proprio alla porta della Passione – Maria fa questo gesto di contemplazione: Marta serviva […] e Maria apre la porta alla contemplazione. E Giuda pensa ai soldi e pensa ai poveri, ma “non perché gli importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro” (Gv. 12,6). Questa storia dell’amministratore non fedele è sempre attuale, sempre ce ne sono, anche a un alto livello: pensiamo ad alcune organizzazioni di beneficenza o umanitarie che hanno tanti impiegati, tanti, che hanno una struttura molto ricca di gente e alla fine arriva ai poveri il quaranta percento, perché il sessanta è per pagare lo stipendio a tanta gente. È un modo di prendere i soldi dei poveri. Ma la risposta è Gesù. E qui voglio fermarmi: “I poveri infatti li avete sempre con voi” (Gv. 12,8). Questa è una verità: “I poveri infatti li avete sempre con voi”. I poveri ci sono. Ce ne sono tanti: c’è il povero che noi vediamo, ma questa è la minima parte; la grande quantità dei poveri sono coloro che noi non vediamo: i poveri nascosti. La prima domanda che ci farà Gesù è: “Come vai con i poveri? Hai dato da mangiare? Quando era in carcere, lo hai visitato? In ospedale, lo hai visto? Hai assistito la vedova, l’orfano? Perché lì ero Io”. E su questo saremo giudicati.  (Omelia da Santa Marta, 6 aprile 2020)


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Eugenio

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