Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 13 marzo 2021
Sabato della III settimana di Quaresima
- S. Leandro di Siviglia vescovo (ca. 534-600/601)
- B. Dulce (Maria Rita) «Madre Teresa brasiliana» (1914-1992)
Libro di Osea 6,1-6.
« Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia di autunno, come la pioggia di primavera, che feconda la terra ».
Che dovrò fare per te, Efraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce.
Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.
Salmi 51(50),3-4.18-19.20-21ab.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Tu non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l’olocausto e l’intera oblazione.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 18,9-14.
In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Beato Columba Marmion (1858-1923)
abate
Gli “strumenti delle opere buone”
Il cuore vuoto della grazia di Dio
Sapete che il nostro Divino Salvatore, che è la verità e la bontà stessa, diceva ai discepoli: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 5,20). Sono davvero di Cristo queste parole.
Lui non voleva condannare l’adultera; chi si degnava di colloquiare con la samaritana e rivelare i misteri del cielo a colei che conduceva una vita sbagliata; lui che acconsentiva a mangiare coi pubblicani, socialmente considerati peccatori; che permetteva alla Maddalena di lavargli i piedi e asciugarli coi suoi capelli; lui che era “così dolce e umile di cuore” (Mt 11,29), accusava pubblicamente i Farisei come anatemi: “Guai a voi Farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate…” (Mt 23,13).
(…) Ricordate il Fariseo che Cristo ci dipinge mentre sale al Tempio per pregare. Quale è la sua preghiera? “O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo” (Lc 18,11-12); Non mi coglierete in alcun difetto, dovete esser fiero di me”. E, in senso letterale, quanto diceva era vero: osservava tutto ciò. Tuttavia quale è il giudizio di Gesù?
Quest’uomo uscì dal tempio giustificato, ma col cuore vuoto della grazia di Dio. Perché questa condanna? Perché il disgraziato si gloriava delle sue buone azioni e poneva la perfezione nell’osservanza puramente esteriore, senza preoccuparsi delle disposizioni interiori del cuore. Nostro Signore ci dice anche: “Se la vostra giustizia non supererà quella dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. (…) E’ nel cuore, infatti, che sta la perfezione; poiché l’amore è la legge suprema.
Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2024 by Remigio Ruberto
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