Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 13 giugno 2023
Sommario
Martedì della X settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Antonio di Padova sac. e Dott. della Chiesa (1195-1231)
- B. Marianna Biernacka martire del nazismo (1888-1943)
Prima Lettura
Gesù Cristo non fu “sì” e “no”, ma in lui vi fu il “sì”.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2 Cor 1,18-22
Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì».
Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.
È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 118 (119)
R. Risplenda su di noi la luce del tuo volto, Signore.
Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici. R.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.
Volgiti a me e abbi pietà,
con il giudizio che riservi a chi ama il tuo nome. R.
Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa
e non permettere che mi domini alcun male.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro. (Mt 5,16)
Alleluia.
Il Vangelo del 13 giugno 2023
Voi siete la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore.
Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179)
badessa benedettina e dottore della Chiesa
Scivias, Le vie di Ildegarda, cap. 4 (trad. cb© evangelizo)
Una carità ardente come i raggi del sole
Carissimi figli miei, di cui il profumo mi è più dolce di tutti gli aromi, ascoltate il mio avvertimento mentre avete il tempo di scegliere fra il bene e il male, e adorate Dio con sincera devozione.
Voi, ve lo ripeto, dolcissimi figli miei che vi alzate come l’aurora, voi la cui carità deve essere ardente come i raggi del sole, correte e affrettatevi, miei carissimi, sulla via della verità che è luce del mondo, Gesù Cristo, Figlio di Dio…
Tutte le virtù sono perfettamente all’opera nel Figlio di Dio incarnato, che ha lasciato i segni della via della salvezza, cosicché ognuno, piccolo o grande che sia, possa trovare in lui il gradino adatto dove poggiare il piede per salire nelle virtù, in modo da giungere ai posti migliori, dove si agisce grazie alle virtù.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Nel Vangelo di oggi (cfr Mt 5,13-16), Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra […]. Voi siete la luce del mondo» (vv. 13.14). […]
Prima immagine: il sale. Il sale è l’elemento che dà sapore e che conserva e preserva gli alimenti dalla corruzione. Il discepolo è dunque chiamato a tenere lontani dalla società i pericoli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone. Si tratta di resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza.
È “sale” il discepolo che, nonostante i fallimenti quotidiani – perché tutti noi ne abbiamo –, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri. […]
La seconda immagine che Gesù propone ai suoi discepoli è quella della luce: «Voi siete la luce del mondo». La luce disperde l’oscurità e consente di vedere. Gesù è la luce che ha fugato le tenebre, ma esse permangono ancora nel mondo e nelle singole persone.
È compito del cristiano disperderle facendo risplendere la luce di Cristo e annunciando il suo Vangelo. Si tratta di una irradiazione che può derivare anche dalle nostre parole, ma deve scaturire soprattutto dalle nostre «opere buone» (v. 16). […]
Il discepolo di Gesù è luce quando sa vivere la propria fede al di fuori di spazi ristretti, quando contribuisce a eliminare i pregiudizi, a eliminare le calunnie, e a far entrare la luce della verità nelle situazioni viziate dall’ipocrisia e dalla menzogna. Fare luce.
Ma non è la mia luce, è la luce di Gesù: noi siamo strumenti perché la luce di Gesù arrivi a tutti. (Angelus, 9 febbraio 2020)
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