Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 13 gennaio 2024
Sommario
Sabato della I settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Ilario di Poitiers vescovo, padre della Chiesa († 367)
- B. Francesco Maria Greco sacerdote e fondatore (1857-1931)
Prima Lettura
Ecco l’uomo di cui il Signore ha detto: costui reggerà il mio popolo.
Dal primo libro di Samuèle
1Sam 9,1-4.17-19.26a; 10,1a
C’era un uomo della tribù di Beniamino, chiamato Kis, figlio di Abièl, figlio di Seror, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, un Beniaminita, uomo di valore.
Costui aveva un figlio chiamato Saul, prestante e bello: non c’era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo.
Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono, e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei domestici e parti subito in cerca delle asine».
Attraversarono le montagne di Èfraim, passarono al territorio di Salisà, ma non le trovarono. Si recarono allora nel territorio di Saalìm, ma non c’erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e non le trovarono.
Quando Samuèle vide Saul, il Signore gli confermò: «Ecco l’uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo».
Saul si accostò a Samuèle in mezzo alla porta e gli chiese: «Indicami per favore la casa del veggente». Samuèle rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su, all’altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti darò indicazioni su tutto ciò che hai in mente.
Di buon mattino, al sorgere dell’aurora, Samuèle prese l’ampolla dell’olio e la versò sulla testa di Saul.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 20 (21)
R. Signore, il re gioisce della tua potenza!
Signore, il re gioisce della tua potenza!
Quanto esulta per la tua vittoria!
Hai esaudito il desiderio del suo cuore,
non hai respinto la richiesta delle sue labbra. R.
Gli vieni incontro con larghe benedizioni,
gli poni sul capo una corona di oro puro.
Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa,
lunghi giorni in eterno, per sempre. R.
Grande è la sua gloria per la tua vittoria,
lo ricopri di maestà e di onore,
poiché gli accordi benedizioni per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Lc 4,18)
Alleluia.
Il Vangelo del 13 gennaio 2024
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,13-17
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore.
San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale n°2,10 (trad. cb© evangelizo)
“Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”
Anche se l’intero popolo pecca, non scoraggia la misericordia di Dio, Il popolo fabbricò un vitello e Dio non abbandonò la sua misericordia; gli uomini rinnegarono Dio, ma Dio non rinnegò se stesso (cfr. Tm 2,13).
“Ecco il tuo dio, Israele” (Es 32,4), avevano detto gli Ebrei, e persino dopo questo il Dio d’Israele, fedele a se stesso, si fece loro salvatore. Non fu solo il popolo a peccare; con lui peccò pure il gran sacerdote Aronne. Infatti Mosè dice: “La collera del Signore si levò anche contro Aronne e”, aggiunge, “pregai per lui e Dio lo perdonò” (cfr, Dt 21,8).
Allora Mosè, pregando per il gran sacerdote peccatore, disarmò il Signore e Gesù, il Figlio Unigenito, quando prega per noi, non disarma Dio? Fa’ penitenza, uomo, anche tu, allo stesso modo, e nulla impedirà che la grazia venga a te. Adotta da ora in poi una condotta irreprensibile, poiché Dio ama gli uomini, e di questo amore non c’è spiegazione plausibile: anche quando tutte le lingue si mettessero insieme, resterebbero incapaci di renderne conto, anche parziale, della misericordia di Dio.
Poiché noi parliamo di una parte di ciò che è scritto sulla sua misericordia verso gli uomini, ma non sappiamo a quale livello è stato il suo perdono verso gli angeli: infatti pure a loro perdona, poiché c’è una sola creatura senza peccato: Gesù che ci purifica dai peccati. Agli angeli pure accorda il perdono necessario.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Come il pubblicano Matteo, ognuno di noi si affida alla grazia del Signore nonostante i propri peccati. Tutti siamo peccatori, tutti abbiamo peccati.
Chiamando Matteo, Gesù mostra ai peccatori che non guarda al loro passato, alla condizione sociale, alle convenzioni esteriori, ma piuttosto apre loro un futuro nuovo. Una volta ho sentito un detto bello: “Non c’è santo senza passato e non c’è peccatore senza futuro”… è bello questo!
Questo è quello che fa Gesù. Non c’è santo senza passato né peccatore senza futuro. Basta rispondere all’invito con il cuore umile e sincero.
La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di discepoli in cammino, che seguono il Signore perché si riconoscono peccatori e bisognosi del suo perdono. La vita cristiana quindi è scuola di umiltà che ci apre alla grazia. (Udienza generale, 13 aprile 2016)
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