Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 13 febbraio 2024
Sommario
Martedì della VI settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- B. Eustochio (Lucrezia) Bellini vergine O.S.B. (1444-1469)
- B. Angelo Tancredi da Rieti discepolo di S. Francesco
Prima Lettura
Dio non tenta nessuno.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 1,12-18
Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte.
Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 93 (94)
R. Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore.
Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura. R.
Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore. R.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Il Vangelo del 13 febbraio 2024
Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,14-21
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?».
Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore.
Sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109)
monaco, vescovo, dottore della Chiesa
Proslògion, c 16 (trad. cb© evangelizo)
“Non intendete e non capite ancora?”
Davvero, o Signore, è luce inaccessibile quella in cui tu abiti. Io non la vedo, perché è troppa per me, e tuttavia tutto quello che vedo, lo vedo per mezzo di essa: come l’occhio infermo, ciò che vede lo vede per mezzo della luce del sole, però non vede nel sole stesso. Il mio intelletto non può nulla rispetto ad essa. Splende troppo, non la comprende e l’occhio dell’anima mia non sopporta di guardare a lungo in essa.
È abbagliato dallo splendore, è vinto dall’immensità, è confuso dalla grandezza. O luce somma e inaccessibile, o verità intera e beata, quanto sei lungi da me che ti sono tanto vicino! Quanto sei remota dal mio sguardo, mentre io sono così presente al tuo! Tu sei presente tutta dovunque e io non ti vedo. Mi muovo in te, sono in te e non posso raggiungerti. Sei dentro di me e attorno a me e non arrivo a ‘coglierti’.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Pensiamo ai quattro gruppi ideologici del tempo di Gesù: i farisei, i sadducei, gli esseni e i guerriglieri, gli zeloti; quattro gruppi che avevano indurito il cuore per portare avanti un progetto che non era quello di Dio.
Non c’era posto per il progetto di Dio, non c’era posto per la compassione. Quando il cuore si indurisce, si dimentica. Si dimentica la grazia della salvezza, si dimentica la gratuità, il cuore duro porta alle liti, porta alle guerre, porta all’egoismo, porta alla distruzione del fratello, perché non c’è compassione. Il messaggio di salvezza più grande è che Dio ha avuto compassione di noi.
Quel ritornello del Vangelo, quando Gesù vede una persona, una situazione dolorosa, “ne ebbe compassione”. Gesù è la compassione del Padre, Gesù è lo schiaffo a ogni durezza di cuore. Ognuno di noi ha qualcosa che si è indurito nel cuore. Facciamo memoria perché sia il Signore a darci il cuore retto e sincero (…) dove abita il Signore. Nei cuori duri non può entrare il Signore, nei cuori ideologici non può entrare il Signore.
Il Signore entra soltanto nei cuori che sono come il cuore di Lui, i cuori compassionevoli, i cuori che hanno compassione, i cuori aperti. Il Signore ci dia questa grazia. (Omelia da Santa Marta, 18 febbraio 2020)
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