Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 12 giugno 2023
Sommario
Lunedì della X settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Gaspare Bertoni sacerdote e fondatore (1777-1853)
- B. Lorenzo Maria Salvi sacerdote C.P. (1782-1856)
Prima Lettura
Dio ci consola, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2 Cor 1,1-7
Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla Chiesa di Dio che è a Corinto e a tutti i santi dell’intera Acàia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione!
Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale vi dà forza nel sopportare le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.
La nostra speranza nei vostri riguardi è salda: sappiamo che, come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. (Mt 5,12a)
Alleluia.
Il Vangelo del 12 giugno 2023
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Parola del Signore.
Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179)
badessa benedettina e dottore della Chiesa
Il libro delle opere divine, cap. 6 (trad. cb© evangelizo)
Perseverare con fiducia nella beatitudine
Funzioni diverse hanno tutte le virtù, ma un unico fine: la beatitudine. Infatti le virtù crescono diversamente durante la formazione.
Sono tutte nella scienza di Dio (conoscenza interiore ed intima), tendono verso questa scienza ed assistono la persona nelle sue necessità sia spirituali che corporali. Quando il timore del Signore ispira la persona, ella comincia ad onorare il suo Dio ed avanza nella sapienza compiendo opere buone e giuste.
Dio è toccato dalla fiducia costante della persona verso di lui, e nella misura di questa costante fiducia in lui, eleva senza posa i suoi pensieri verso di lui: è per la loro costanza che lo spirito dei fedeli acquistano forza. (…)
La fede fiduciosa attira tutte le virtù e fa scorrere nel vaso (cuore) il vino (lo Spirito) che serve da bevanda agli uomini. Ecco perché i credenti esultano di gioia, fiduciosi nella speranza della vita eterna. Portano come vessillo le buone opere da loro compiute.
Assetati della giustizia divina, succhiano al suo seno la santità e mai ne possono essere saziati se non si dilettano incessantemente della contemplazione di Dio, poiché la santità supera la comprensione umana.
Quando la persona accoglie la rettitudine, cerca di vivere secondo verità, dimentica se stesso, gusta e beve le virtù che la rendono forte, come il vino riempie le vene di chi beve, ma lei non rischia mai di diventare schiava del vizio smisurato, come l’uomo ubriaco di vino va fuori di sé e non si rende conto di ciò che fa.
Poiché le persone di fede amano Dio e questo amore non conosce stanchezza, è perseverante nella beatitudine.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Le Beatitudini contengono la “carta d’identità” del cristiano – questa è la nostra carta d’identità -, perché delineano il volto di Gesù stesso, il suo stile di vita […] Gesù inizia a insegnare una nuova legge: essere poveri, essere miti, essere misericordiosi…
Questi “nuovi comandamenti” sono molto più che delle norme. Infatti, Gesù non impone niente, ma svela la via della felicità – la sua via – ripetendo otto volte la parola “beati” […] Ma cosa vuol dire la parola “beato”?
Perché ognuna della otto Beatitudini incomincia con la parola “beato”? Il termine originale non indica uno che ha la pancia piena o se la passa bene, ma è una persona che è in una condizione di grazia, che progredisce nella grazia di Dio e che progredisce sulla strada di Dio: la pazienza, la povertà, il servizio agli altri, la consolazione …
Coloro che progrediscono in queste cose sono felici e saranno beati […] Le Beatitudini ti portano alla gioia, sempre; sono la strada per raggiungere la gioia. (Udienza generale, 29 gennaio 2020)
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