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Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 12 aprile 2025
Sabato della V settimana di Quaresima
- S. Teresa de Los Andes novizia carmelitana (1900-1920)
- S. Giuseppe Moscati «Il medico Santo» (1880-1927)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Farò di loro un solo popolo.
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 37,21-28
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Ger 31,10-12b.13
R.Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge». R.
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore. R.
La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni». R.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. (Cf. Ez 18,31a)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Il Vangelo di oggi 12 aprile 2025
Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11,45-56
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Parola del Signore.

San Prospero di Aquitania (390-455)
teologo laico
La vocazione dei popoli – Cap. 9 (trad. cb© evangelizo)
“Gesù doveva morire … non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi”
San Paolo afferma: “In questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose” (Eb 1,2). Questa frase non significa forse che il Padre ha considerato che tutti gli uomini fanno parte dell’eredità di Cristo? Essa è conforme alla profezia di Davide: “Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra” (Sal 2,8). Il Signore stesso dichiara: “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Non sembra che sia promessa la conversione di tutti? In un altro passo, troviamo una profezia che riguarda la Chiesa: “Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura” (Is 40,4): c’è forse qualcuno che sembri dimenticato, e non sia designato qui come soggetto di Cristo? E cosa pensare quando leggiamo: “Ognuno verrà a prostrarsi davanti a me, perché mi adorino a Gerusalemme, dice il Signore” (Is 66,23)… Il termine “popolo di Dio” è dunque da prendere in tutta la sua pienezza. E benché la maggior parte degli uomini rifiuti o trascuri la grazia del Salvatore, è l’insieme che viene designato con le parole “eletti” e “predestinati”… L’apostolo Paolo dice anche: «Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma potenza di Dio e sapienza di Dio» (1Cor 1,23-24). Cristo sarebbe forse “potenza di Dio” e “sapienza” per gli stessi uomini agli occhi dei quali egli è “scandalo” e “stoltezza”? In realtà, poiché certuni sono salvati per la loro fede, mentre altri sono induriti nell’empietà, l’apostolo ha compreso fedeli ed infedeli sotto il nome generale di “chiamati”. Mostrava così che coloro che egli definiva pagani si sono allontanati dalla chiamata di Dio, nonostante abbiano ascoltato il Vangelo.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Dopo la risurrezione di Lazzaro – questo che abbiamo sentito oggi – tanti giudei andavano lì a vedere le sorelle e Lazzaro, ma alcuni sono andati a vedere bene come stanno le cose per riportarle, e alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto (cf. Gv. 11,45). (…) In questo momento, quel gruppo che si era formato di dottori della legge ha fatto una riunione formale: “Questo è molto pericoloso, dobbiamo prendere una decisione. Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni – riconoscono i miracoli – Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, c’è pericolo, il popolo andrà dietro di lui, si staccherà da noi” (…) Così parlavano fra loro. Uno di loro, Caifa (…) era il sommo sacerdote e fa la proposta: “Facciamolo fuori”. (…) Nessuno l’aveva detta così chiara: “Questo va fatto fuori”. Questo modo di procedere dei dottori della legge è proprio una figura di come agisce la tentazione in noi (…): incomincia con poca cosa, con un desiderio, un’idea cresce, contagia altri e alla fine si giustifica. (Omelia Santa Marta, 4 aprile 2020)
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