La Parola del 10 settembre 2022
Leggi e ascolta la Parola del 10 settembre 2022
Sabato della XXIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Nicola da Tolentino sacerdote O.S.A. (1245-1305)
- B. Vincenza Maria Poloni vergine e cofondatrice (1802-1855)
Prima Lettura
Noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 10,14-22
Miei cari, state lontani dall’idolatria. Parlo come a persone intelligenti. Giudicate voi stessi quello che dico: il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane. Guardate l’Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l’altare?
Che cosa dunque intendo dire? Che la carne sacrificata agli idoli vale qualcosa? O che un idolo vale qualcosa? No, ma dico che quei sacrifici sono offerti ai demòni e non a Dio.
Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 115 (116)
R. A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore. R.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Vangelo
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,43-49
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
Parola del Signore.
Sant’Ilario di Poitiers (ca 315-367)
vescovo, dottore della Chiesa
Trattati sui salmi, 126, PL 9, 696
« Il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla »
«Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori» (Sal 126,1). «Voi siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi» (1 Cor 3,16). Questa casa e questo tempio di Dio, pieno degli insegnamenti e delle grazie di Dio, questa dimora che contiene la santità del cuore di Dio, il medesimo profeta le ha reso testimonianza affermando: «Santo è il tuo tempio, mirabile per la giustizia» (Sal 64,6 Vulg.).
Santità, giustizia e castità dell’uomo sono un tempio per Dio. Questa casa dunque deve essere costruita da Dio. Una costruzione innalzata dal lavoro degli uomini non dura; ciò che viene istituito secondo le dottrine di questo mondo non passa la prova del tempo; i nostri vani lavori e le nostre cure premurose sono custodi inutili. Questa casa, bisognerà dunque costruirla e custodirla in un altro modo.
Non bisogna porre le sue fondamenta sul suolo, sulla sabbia fluida e sfuggente; bisogna edificarla sopra il fondamento dei profeti e degli apostoli. Deve essere edificata con pietre vive, essere tenuta insieme dalla pietra angolare, innalzarsi attraverso accostamenti progressivi fino all’uomo perfetto e alla statura del corpo di Cristo (1P 2,5; Ef 2,20; 4,12-13).
Deve essere ornata dallo splendore e dalla bellezza delle grazie spirituali. Costruita in questo modo da Dio, ossia secondo i suoi insegnamenti, non crollerà. E questa casa si estenderà attraverso molte altre, perché tutto ciò che ogni fedele edifica giova ad ognuno di noi, rendendo più bella e più grande la città beata.
PAROLE DEL SANTO PADRE
È Lui, la forza. Ma tante volte, chi confida nel Signore non appare, non ha successo, è nascosto … ma è saldo. Non ha la sua speranza nel dire, nella vanità, nell’orgoglio, negli effimeri poteri della vita … Il Signore, la roccia.
La concretezza della vita cristiana ci fa andare avanti e costruire su quella roccia che è Dio, che è Gesù; sul solido della divinità.
Non sulle apparenze o sulla vanità, l’orgoglio, le raccomandazioni … No. La verità. (Omelia da Santa Marta, 6 dicembre 2018)
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