Papa Francesco all'ospedale bambino Gesù

Tempo di lettura: 6 minuti

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 10 marzo 2025

Lunedì della I settimana di Quaresima

Prima Lettura

Giudica il tuo prossimo con giustizia.

Dal libro del Levìtico
Lv 19,1-2.11-18
 
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 18 (19)

R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
 
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
 
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
 
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia roccia e mio redentore. R.

Acclamazione al Vangelo

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza! (2Cor 6,2b)

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Il Vangelo di oggi 10 marzo 2025

Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,31-46
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore.

vangelo podcast
Il Vangelo del giorno
La Parola del 10 marzo 2025
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San Gregorio Magno (ca 540-604)

papa, dottore della Chiesa

Libro XI, SC 212 (trad. cb© evangelizo)

“Porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra”

“Non comparirà davanti a lui nessuno degli ipocriti” (Gb 13,16 Vg). Poiché si sa che alla sua venuta porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra, per qual ragione si dice qui che non si presenterà alcun ipocrita che, se certamente deve essere fra le capre, sarà presente alla sinistra del suo giudice? Ma occorre sapere, noi andiamo alla presenza del Signore in due modi. Prima in questo mondo, quando, considerando con scrupolo i peccati, ci presentiamo a lui e fra le lacrime diventiamo giudici di noi stessi. Sì, tutte le volte che prendiamo coscienza della potenza del Creatore, ci mettiamo in presenza del Maestro. (…) Ci presenteremo pure al Signore in altro modo, il giorno del giudizio ultimo, quando compariremo davanti al suo tribunale. (…) Quando il giusto contempla il rigore del giudice che deve venire, rimette i peccati in memoria, si lamenta del male commesso e con rigore diventa giudice di se stesso, per non essere giudicato; al contrario più l’ipocrita piace esternamente agli uomini, più disdegna di guardarsi nell’interiorità; si consegna interamente alle parole di chi lo circonda e si immagina santo perché si crede come lo vedono gli uomini. Ed ecco che perde il suo spirito nelle parole che lo lodano, e mai considera che così offende il giudice interiore; non trae nulla dal proprio rigore perché crede di essergli gradito quanto è gradito agli uomini. (…)

PAROLE DEL SANTO PADRE

Nella pagina evangelica di oggi, Gesù si identifica non solo col re-pastore, ma anche con le pecore perdute. Potremmo parlare come di una “doppia identità”: il re-pastore, Gesù, si identifica anche con le pecore, cioè con i fratelli più piccoli e bisognosi. E indica così il criterio del giudizio: esso sarà preso in base all’amore concreto dato o negato a queste persone, perché Lui stesso, il giudice, è presente in ciascuna di esse. Lui è giudice, Lui è Dio-uomo, ma Lui è anche il povero, Lui è nascosto, è presente nella persona dei poveri che Lui menziona proprio lì. Dice Gesù: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto (o non avete fatto) a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto (o non l’avete fatto) a me» (vv. 40.45). Saremo giudicati sull’amore. Il giudizio sarà sull’amore. Non sul sentimento, no: saremo giudicati sulle opere, sulla compassione che si fa vicinanza e aiuto premuroso. (Angelus, 22 novembre 2020)


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Eugenio

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